Luciano Giustini weblog - Indicazioni per un linguaggio comune di progetto
Indicazioni per un linguaggio comune di progetto
(1-Web)
Questo documento nasce con l’intento di facilitare e
velocizzare i rapporti di collaborazione ove ci siano più persone o gruppi di
persone che devono lavorare su uno stesso progetto, sito web, documento, o
altro.
Ogni volta che si sente
l’esigenza di lavorare su uno stesso progetto, la prima domanda che dovrebbe
nascere spontanea è: su che linguaggio ci accordiamo?
Spesso senza accorgercene,
infatti, noi utilizziamo linguaggi comuni con i quali rendiamo più efficiente e
semplice la comunicazione inerente ad argomenti simili, ma altrettanto spesso
usiamo linguaggi esclusivi che talvolta risultano ostici, quando non
sconosciuti al nostro interlocutore.
Nel comparto tecnico-scientifico
e in quello informatico, ad esempio, è naturale utilizzare un linguaggio
comune, che è appunto quello scientifico, in cui l’unica accortezza è
utilizzare sottoinsiemi uniformi per gli interlocutori.
Ma cosa succede quando su uno
stesso progetto si devono interfacciare due persone, o due gruppi, che non
condividono schemi di linguaggio comune? In altre parole, se un fisico ed
un letterato devono portare avanti la costruzione di un oggetto comune che
presuppone conoscenze condivise ma non esclusive, come fanno a comunicare di
volta in volta?
La maniera più spontanea è
spiegarsi ogni volta con le parole e con i gesti. Ma questo, spesso, crea più
problemi che altro: la spiegazione, e conseguentemente l’intuizione di
cui ognuno di noi è dotato, dovrebbero servire solo in determinati casi in cui
è impossibile sopperire altrimenti, ma mai come metodo di lavoro.
Inoltre, i nostri due personaggi dovrebbero potersi vedere di continuo,
cosa che non sempre è possibile. In tutti i casi, impiegherebbero molto del
loro tempo sulla comprensione di ciò che devono fare, invece che sul farlo
effettivamente.
Quindi bisogna trovare un modo
per il quale ogni interlocutore non deve spiegare all’altro cosa vuole
dire, ma deve comunicarglielo, in un modo univoco.
L’esigenza di un linguaggio comune con cui comunicare è da sempre la soluzione migliore: in questo modo
si evitano fraintendimenti, e si dà all’altro la possibilità di agire subito,
senza attendere una spiegazione, lasciando a quest’ultima il ruolo che le è congeniale
nell’evenienza che un particolare sia non comunicabile in modo univoco.
Inoltre, consente di comunicare
con altre persone dello stesso gruppo semplicemente trasmettendo il linguaggio
comune, invece di dover spiegare a tutti il significato di quello che si sta
dicendo.
L’esigenza di
creare linguaggi comuni ha avuto un’accelerazione formidabile con l’avvento di
Internet: in questo mezzo telematico, infatti, lo strumento più usato è
l’e-mail, che serve per comunicare ma anche per lavorare, per progettare, ecc.
Ed è stata proprio la diffusione su vasta scala dell’e-mail a determinare uno
schema linguistico che tenesse conto delle peculiarità del Web, per consentire
a tutti di esprimersi e di collaborare utilizzando termini comuni.
Un linguaggio comune
Quando due o più persone lavorano
su un sito Web, si crea l’esigenza di un linguaggio comune. I siti Web sono una
delle cose apparentemente più semplici su cui comunicare le idee e le
esigenze dell’unoo dell’altro. Questo
però solo apparentemente! Un sito Web è un oggetto gerarchicamente strutturato,
complesso, e ordinato in modo tale da essere spesso poco “logico” da un punto
di vista umano. A volte, poi, è gestito contenutisticamente da persone con
scarse conoscenze tecniche o informatiche. Va da sé che il sito Web è anche il
tipo di caso più diffuso in cui due soggetti con culture e linguaggi diversi
vengono a contatto su progetti comuni.
E’ quindi importante definire un
linguaggio comune su cui accordarsi per tutte le operazioni di creazione ed
aggiornamento di un sito Web.
Questo è tanto più vero se uno
dei due interlocutori è un tecnico o un informatico e l’altro non lo è, perché
spesso la parte “meno tecnica” utilizza un linguaggio “pressappochista”, che
rende la comunicazione “difficile” ai fini della comprensione da parte
dell’altro.
Giocoforza troverete che il
linguaggio comune è piuttosto vicino al linguaggio tecnico-scientifico:è normale. Il linguaggio scientifico è più preciso, più completo del
linguaggio normalmente utilizzato, ed aiuta a parlare meglio ed a farsi capire
di più. Quindi non per rendere la vita complicata a chi scienziato non è, ma al
contrario per rendere più efficienti e veloci le comunicazioni e quindi
aumentare la comprensione, la chiarezza ed i risultati ottenibili. Che poi
questo sia un metodo che si può applicare con successo in molti aspetti della
vita umana,esula dal contesto di
questo documento.
Vediamo quindi nel dettaglio
convenzioni e metodi di un linguaggio comune per il Web.
Regole principali
Le regole principali di
ogni comunicazione (scritta) relativa ai siti Web sono:
- Descrivere con precisione e con completezza tutti
i particolari, soprattutto i nomi delle pagine e i percorsi delle directory.
- Usare una correttezza formale nelle frasi (soggetto
– predicato – complemento oggetto) e identificare sempre con chiarezza di
quale oggetto-soggetto si parla: di un file, di un’immagine, di un link,
di una connessione, di una porzione di testo, ecc.
- Non chiamare gli oggetti con nomi abbreviati e non spezzare indicazioni in tante e-mail separate
(di
seguito alcuni esempi)
Convenzioni per termini di uso comune
Un
sito Web è composto da “pagine”. La “Homepage” è la pagina principale, al di
sotto della quale possono esservi uno o più “settori” (che in generale corrispondono con le directory, o cartelle, anche se non è una regola); ogni settore contiene
una o più pagine.
Ogni
settore contiene una pagina speciale che è chiamata “homepage del settore” ma
per non confonderla con la Homepage primaria si preferisce chiamare “indice”
(ev. indice di settore).
Le
pagine sono collegate da “link”, e possono esserci più link incrociati da e per
altre pagine. Ogni pagina inoltre può contenere una o più immagini, oltre ad
altri elementi multimediali che esulano da questo contesto.
Il
linguaggio comune del web prevede che si specifichi sempre se si parla di
pagine, immagini, o link.
Inoltre,
si parla di “template” o matrice per identificare la pagina-tipo, di “sezioni”
per identificare sottosettori e di “archivi” per indicare pagine dedicate
all’archiviazione di pagine non più attuali.
Errori comuni
Nell'indicare una pagina evitare di far riferimento alla pagina allegandola al messaggio. L'interlocutore
così non sa con precisione di quale pagina si tratta (o deve andare a cercarsela) e appesantisce inutilmente la casella di posta.
Inviare invece nel corpo del messaggio la url (vedi esempio 3)
Attenzione
a chiamare “file” oggetti diversi: Un “file” non è per forza una
“pagina”. La pagina è un tipo particolare di file (di testo). Un file è un
oggetto presente sull’hard disk e può essere una pagina, un’immagine, ecc.
Le
frasi sono spesso riferite a quello che pensa l’interlocutore che le scrive.
Provate invece a scrivere pensando all’interlocutore che le leggerà come se
questo non sapesse nulla di quella che noi pensiamo. E’ un buon esercizio
mentale per molti aspetti della comunicazione.
Esempi concreti
1) E-mail sulla creazione di una
pagina
Linguaggio A: “Ciao Marco
vorrei un nuovo link per la cena sociale di domani pensavo potesse andare nelle
cene (in quale archivio?) ma l’immagine è strana puoi guardare il tutto nel
messaggio, l’immagine è sull’hp”
Linguaggio B: “Ciao Marco,
nella sezione ‘Cene sociali’ vorrei mettere una pagina relativa alla cena di
domani. La nuova pagina dovrebbe raggiungersi anche dalla homepage oltre che da
‘Cene sociali’. L’immagine della homepage è strana: ti ho inviato una immagine
nuova.”
Il linguaggio corretto è il B: non usa abbreviazioni,
contiene il soggetto in ogni frase, e specifica origine e destinazione di ogni
collegamento, usando un linguaggio naturale ma preciso.
In particolare, in B, l’interlocutore scrive a Marco che
serve una nuova (singola) pagina, che questa va messa nella sezione Cene
sociali, che va aggiunto un link dalla homepage a questa nuova pagina, e che
l’immagine della Homepage è corrotta e va sostituita, con l’immagine contenuta
nel messaggio.
2) E-mail sull’aggiornamento di una
pagina
Linguaggio A: “Ciao Marco,
ho provato a modificare il sommario: spero di non aver combinato pasticci, se
puoi pensaci tu, ti mando i file che stanno nei link, per l’archivio anche ho
fatto alcune correzioni ma penso che sia tutto ok, comunque alcune delle cose
te le dico in un’altra e-mail! Ciao”
Linguaggio B: “Ciao Marco,
ho provato ad aggiornare il sommario relativo alle cene. Spero di aver fatto
tutto bene. La pagina si chiama ‘sommario-cene.html’ e sta nella directory
‘/incontri/cene-sociali’. Insieme a questa ti invio anche le altre 2 pagine che
sono linkate dal sommario stesso: la prima va nella stessa directory e la
seconda (‘come-incontrarsi.html’) va nella directory ‘/incontri’. Per
l’archivio, ho provato ad aggiornarlo e ho aggiunto la nuova cena in cima alla
lista: è la pagina ‘archivio-cene.html’ della stessa directory. Ti allego anche
questa. Ciao.”
Il messaggio corretto è il B: contiene il soggetto in
ogni frase, la destinazione e la corretta semantica. Inoltre contiene i nomi
delle pagine allegate al messaggio e la loro destinazione.
Nel
messaggio A, inoltre, l’interlocutore fa l’errore di spezzare in più e-mail una
serie di informazioni che invece per B sono utili insieme, e usa, come
nel precedente esempio, un linguaggio colloquiale molto impreciso, che rende
difficoltoso il riconoscimento delle operazioni fatte o richieste.
3) Ancora l'E-mail sull’aggiornamento di una
pagina
Linguaggio A: “Ciao Marco, bisogna aggiornare dove dice "non mandare questa pagina via e-mail", ci
puoi pensare tu?”
Informazioni sull'acquisizione del contratto
In questa sottosezione B98 trattiamo del tema delle acquisizioni. Si prega di
far riferimento a tutta la documentazione inerente i settori delle "riunioni"
e della forza vendite nel confronto con la clientela, nei documenti di livello
superiore "B982" e "Assistenza diretta ai clienti".
Si prega inoltre di non mandare questa pagina via e-mail ma di indicare
sempre l'indirizzo esatto che è:
http://people.beta.it/lgblog/documenti
Con sincera gratitudine
Il Presidente
Aggiornato il 5 Gennaio 1996
Linguaggio B: “Ciao Marco, nella pagina che sta all'indirizzo:
'http://people.beta.it/lgblog/documenti/linguaggiocomuneweb.html' bisogna correggere la frase "non mandare questa pagina via e-mail" con
"si prega di non utilizzare la funzione "Invia la pagina via e-mail" del proprio programma di posta". Grazie, ciao”
Il messaggio corretto è il B: invece di mandare tutta la pagina l'interlocutore
invia soltanto la URL, che consente all'altro di individuare univocamente di quale pagina si sta
parlando e di poterci andare con il proprio browser.
Appendice
In rete si trovano diversi riferimenti per un linguaggio comune