Attaccar bottone | Luciano Giustini
Attenzione! Questa è una versione archiviata e non aggiornata del sito. Per visualizzare la versione corrente passa per la Homepage, grazie.

Attaccar bottone


 

Me ne stavo in chiesa ad una funzione intento ad ascoltar Parola e il suo commento, insieme ad alcuni amici con cui condivido afflati e disposizioni d'animo. Tutto ciò sembrava giusto e instillava in noi una qual certa tensione interiore. In verità dentro di me c'era anche un'altra tensione prodotta dalla contingente situazione sentimentale, nonché disturbi vertiginosi vari, ma questo non è di interesse.

Mentre ciò avveniva, un di loro rientrava nel nostro banco dopo aver effettuato lettura. Egli era visibilmente scosso, e sbuffando e pronunciando parole incomprensibili mi causava una preoccupazione interiore frammista a stolida curiosità. Il movimento brusco del suo capo, il cenno di stizza, tutto sembrava voler dire che era successo qualcosa. Ma l'uomo ed amico, che ben conosco, non è solito a lasciarsi andare a manifestazioni tali, se non v'è reale necessità! Immaginavo quindi, tra me e me, che dovesse essere qualcosa di importante.

Non osavo chiedere, anche visto che la funziona scorreva nel suo silenzioso incedere, e quindi aspettavo il momento propizio, nell'attesa congetturando le più varie ipotesi: aveva forse visto nel telefonino una chiamata della lontana madre, ed era estremamente preoccupato del non poterla richiamare per conoscere le notizie; aveva forse avuto un breve quanto choccante dialogo con qualche altra persona presente sul lato altare, che gli aveva giurato eterna vendetta per quella volta che non l'aveva salutata; aveva ricevuto la richiesta - con un cenno del capo - di spostare tutte le parti pesanti della chiesa e di farlo entro la sera stessa, senza l'aiuto di nessuno; aveva visto una piccola bambina cinese rubare tutte le ostie e portarle fuori dal luogo sacro come souvenir...

Affastellate tutte queste ipotesi, ed attesa quindi una pausa di canto per rivolgermi a lui, visibilmente sbuffante e vieppiù nervoso, chiesi alfine: "Che è successo?". Fu allora che mi sentii rispondere con sguardo severo e indisposto "Manca un bottone alla giacca!! Se ne saranno accorte tutte qui!!"

Per un momento il mio sguardo attonito deve essere stato prevalente. In ogni caso, non so perché le mie vertigini hanno improvvisamente avuto un'impennata, e ho dovuto lasciar la funzione anzitempo.


Add New Comment

comments powered by Disqus

5 Comments

Strano che tu non fossi sull'autobus della linea S.

S come Serva.. S come Stronzo ... :? :D Perche' S?

manchi di cultura. Guarda qua.

Ce l'hai? Me lo passi? :)
(il link scomparso era: http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?isbn=8806173251

ce l'ho, ma ti converrebbe cercare qualche romano, no?

Movable Type platform comments
Chi sono
Mi occupo di processi di narrazione digitali sui social network, e insegno in percorsi universitari su comunicazione e nuovi media. Coorganizzatore di TEDx ViadellaConciliazione.
Social
+
Newsletter


TinyLetter Privacy Policy

DigitCult
Digital Clusters (How the Net is Marking Us), DigitCult, vol. 2, no. 3, 49-62 (2017)

Ultimi post

La mia Booklist 2018 > Libri per il nuovo anno
L'anno scorso scrivevo il bilancio di un anno bello e denso di avvenimenti importanti, mentre il 2018 è stato…
Perché Anon è un piccolo capolavoro (e non è adatto per il cinema)
Dando per scontato che Netflix è una droga, nelle mie serate di preparazione a un esame mi è capitato…
Cambridge, abbiamo un problema (intrinseco)
A marzo del 2017 Michal Kosinski, uno psicologo e Ph.D di Cambridge, professore a Stanford di Organisational Behavior, presenta…

Twitter

Altri miei siti

  • luciano's Tumblr - small pics and quick quotes
  • Wordpress.com - metablog
  • Parole di Vita - pensieri spirituali
  • Belle parole - letture di blog quotidiani
  • Nosce - pillole di psicologia
  • The Morning Express - early day reflections
  • LG-post - content curation