(fonte: Kataweb News)
Il segretario generale dell'Onu, Kofi Annan, ha aperto l'assemblea generale delle Nazioni Unite con una critica alla politica in Iraq del presidente americano George W. Bush, mai chiamato in causa per nome. "In Iraq vediamo civili massacrati a sangue freddo mentre operatori umanitari, giornalisti e altri non combattenti sono presi in ostaggio e uccisi nel più barbaro dei modi", ha ricordato Annan. "Allo stesso tempo, abbiamo visto detenuti iracheni vergognosamente maltrattati", ha proseguito Annan, azzardando un parallelo tra le azioni della guerriglia e i casi di tortura nel carcere di Abu Ghraib.
"Nessuna causa, nessuna rivendicazione, per quanto legittima in sè, può giustificare questi atti", ha aggiunto Annan, che la settimana scorsa aveva definito "illegale" l'invasione dell'Iraq. Quando ha cominciato a parlare per richiamare il mondo al rispetto della legalità, Annan lo ha fatto lanciando velate stoccate all'amministrazione Bush: "Dobbiamo partire dal principio che nessuno è al di sopra della legge. Ogni paese che proclama la legalità in patria deve rispettarla all'estero e ogni paese che insiste che sia rispettata all'estero deve rispettarla in patria", ha detto il capo delle Nazioni Unite osservando che "a volte perfino la lotta contro il terrorismo viene strumentalizzata per violare senza che sia strettamente necessario le libertà civili".
Un discorso perfetto che non avrà alcuna conseguenza...