Premessa: si sta cercando di mettere una linea ADSL alla casa al mare, spendendo il meno possibile e avendo una linea decente, in un posto dove la linea non c’è, e dove servirebbe essenzialmente solo nei weekend.
Obiettivi: una linea dati. Per la voce c’è il cellulare, ché tanto le telefonate devono essere corte… Meglio ancora, una linea mobile, con la chiavetta USB e una connessione HSDPA (3,5G) senza neanche dover portare il cavo. Poi, riuscire a rimanere sotto i 20 euro/mese, e raggiungere una velocità media di almeno 2 Mbit.
Svolgimento: si navigano le offerte del mercato senza riuscire a decidere/capirci nulla per circa due giorni (non consecutivi, almeno), si riempiono form, si fanno prove di “copertura” del servizio dai vari operatori, si prova a vedere col proprio cellulare Wind, si analizzano offerte e proposte.
Dunque, la prima cosa cui si pensa è una bella connessione mobile. Siamo nell’era del mobile no? E dunque si attiva l’estensione sulla sim e si prova a collegarsi.
Qui si abbandona subito l’idea più semplice, cioè di usare il proprio cellulare come modem, perché Wind, lì, arriva al GPRS, il che vuol dire 6,7 KB/sec al massimo.
Si passa dunque all’esame degli altri operatori mobili. Nei prossimi giorni si andrà lì con Sim TIM, con Sim Vodafone, e bisognerà trovare anche una Sim Tre! Fatte queste prove, se nessuno dei quattro operatori avrà superato la prova UMTS (almeno il 3G!), si abbandona l’idea della connessione mobile. Le cui offerte, in ogni caso, prevedono un abbonamento quasi sempre biennale, limitato ad un certo numero di ore (dalle 15/20 ore base alle 100 ore massimo degli abbonamenti più lussuosi) o di consumo (5GB per Fastweb) mensili, e a costi non proprio popolari: 25-30 euro/mese in media. Questo sempre se prende l’UMTS. Sennò si ricade nel GPRS, o peggio nel roaming GPRS come nel caso di Tre, e si paga fuori tariffa. Almeno ti danno l’opportunità di inibirlo: unico problema, non navighi.
Così, si va dagli OLO come Tiscali, Infostrada, e via dicendo, e si vedono le offerte per una bella linea dati: la sicurezza di una presa telefonica che sta lì a farti compagnia nelle serate in riva al mare, e una ADSL flat, sicura, sincera, senza tutti questi monti ore, roaming, rete mobile ballerina, etc.
E si vede che ci sono tante offerte qui, alcune molto allettanti.
Ma ben presto ci si accorge/ricorda di due cose: la prima è che ad ogni offerta va aggiunto il canone di 12,88 euro/mese, che è il costo che Telecom Italia fa pagare agli operatori che affittano le sue linee dati (Wholesale). Secondo, che per sapere se c’è la copertura ADSL, bisognerebbe prima avercela, la linea! Altrimenti bisogna dare una linea “pilota”, ovvero quella di un vicino. E si scopre che nè Tiscali, né Infostrada, etc. ti assicurano che c’è la copertura ADSL.
Alla fine si va da mamma Telecom e si prova a vedere se tante volte..: e si scopre che il canone base di una linea fissa è di 14,57 euro/mese, e che c’è un’offerta ADSL chiamata “Weekend” che costa 9,95/mese ed è valida i weekend e i festivi. Totale: 24,52/mese. Si pagano la bellezza di 96 euro come “contributo di attivazione” per la linea (anche in 24 comode rate senza interessi) e la linea oltretutto è di soli 640 Kbps/sec. Forse l’hanno fatta così sapendo che nei paesini da weekend, le linee ADSL da n Mb ci arrivano col ciufolo..
La mazzata finale arriva dalla pagina Anti Digital Divide di Telecom Italia dove l’amena località marittima non è neanche elencata tra quelle raggiunte dall’ADSL (alla faccia dell’Anti Digital Divide…)… ciò mi preoccupa molto.
Conclusioni: l’unica salvezza, per qualche favorevole congiuntura astrale, potrebbe essere che la rete 3G di Tre prenda: in quel caso, l’offerta a 19 euro/mese per 100 ore/mese, con chiavetta modem USB, diverrebbe conveniente ed adeguata alle mie esigenze. Oppure, che prenda TIM, che chiede 25 euro/mese, sempre per 100 ore e chiavetta USB inclusa.
Sto pensando a chi ci vive tutti i giorni, nel paese al mare…
aggiornamento
Sembra che 3G prende con Tre. Non è tanto, ma è già UMTS (fino a 384 kbit/s)…