E così ieri, finalmente, sono andato a vedere “La ragazza con l’orecchino di perla“, forte della benaugurante premessa delle opinioni sullo sviluppo, in chiave cinematografica, del libro della Chevalier sul (quadro di) Vermeer. Sviluppo che, anticipo subito, mi sembra sia riuscito oltre le più rosee aspettative. Partiamo dalla ricostruzione e dalla raffigurazione storica, che sono perfette. La Delft del ‘600 è lì, per le scene e per tutta una serie di particolari, la cura dei quali è, spesso, il discrimine tra un film storico riuscito e uno no. La fotografia e la cura storica, l’attenzione per le frasi, le movenze, […]
johannes vermeer
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