Stavo leggendo l’osservazione di Akille. E la intrecciavo mentalmente con una pubblicità che ho letto stamattina su un giornale cartaceo, in ufficio. Era lo spot per un nuovo complesso residenziale che nasce non so dove nella periferia romana, enormi agglomerati suburbani (nel senso geografico del termine) che crescono come funghi, cementificando ogni spazio disponibile. Ogni giorno, nuovi annunci. Da anni. Questo complesso però veniva presentato come se avesse tutto il necessario per vivere: prima di tutto i vari tagli di casa disponibili – da monolocale a bilocale, e per esagerare perfino trilocale – poi la presenza di un centro commerciale, […]
consumismo
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