Vorrei rispondere alla garbata, quanto pungente, provocazione esposta da Smoking Permitted sul blog di Grazia. Laddove si enuncia che – si, per quanto noi uomini possiamo esser bravi – quando si inizia una relazione è estenuante doverci ripetere tutto quanto.
Vero ma… quel che mi preme vieppiù sottolineare, carissime fanciulle che nei commenti chiedete sospirando “Visto che quando parliamo non ci ascoltano. Si sa. Credi che il form lo leggeranno con più attenzione?” è che con un piccolo giochetto dall’apparenza innocua, vi trattere d’impaccio con molta più facilità ed eleganza!
Vi siete mai chieste, infatti, se per caso noi ometti abbiamo le stesse esigenze, e tante volte, nelle vostre pensierate emozionali vi ponete il dubbio che anche noi quando ci mettiamo con una nuova gentil fanciulla, dobbiamo ricominciare – per così dire, perché poi ovviamente ogni situazione è diversa – daccapo?
Bene! Per tutte voi ecco un piccolo vademecum con le 10 domande/risposte/dubbi che vi sentirere dire da ogni uomo nei primi tempi della relazione. E’ molto semplice ed è applicabile virtualmente a qualsiasi tipo di relazione:
1) “Certo che mi fido di te. Mi fido cecamente di te”. Qualsiasi uomo innamorato si fida della propria donna fino a prova contraria. E lo fa anche dopo, se è per questo, purtroppo. Domandarlo o affermare il contrario ogni due ore non sposta minimamente i termini della questione.
2) “No, non gradisco che esci la sera con lui. Si, sono sicuro che tu non vuoi che succeda niente e lo so che vuoi solo parlare, così come sono sicuro che siete sinceri amici, che magari siete disposti a dormire sotto lo stesso tetto senza fare niente e sono altresì certo della tua integrità morale, fisica, e civica. Ma lui ci proverà e la carne è debole!” E NON è una questione di fiducia – vedi punto 1. E solo che noi maschi conosciamo meglio noi maschi di quanto voi ritenete di conoscerci. Direi, con un picco conoscitivo tra il secondo bicchiere – e vale per entrambi – e il terzo.
3) “No”. Niente amici psicologi. Lo consiglio come regola aurea e ferrea. Se la vostra ragazza/compagna/moglie ha un amico psicologo e – di conseguenza, per definizione e con teorema dimostrato da discendenti di Fermat – si confida con lui, auguratevi che sia un bravo vecchietto saggio, esperto, e cattolico integralista.
4) “Mh, no”. Niente amici avvocati divorzisti. Lo consiglio come regola aurea dopo il matrimonio/convivenza (ma meglio che nei mesi precedenti già si cominci a parlare di questo aspetto)
5) “No, non ho parlato estesamente con mia madre di tutti i nostri problemi come un bambino di 3 anni con la tata, ma le ho semplicemente esposto i fatti salienti in modo asciutto e senza dare di te un’idea negativa ma anzi valorizzandoti e difendendo i tuoi lati positivi.” Il rapporto tra il figlio e la madre è sempre molto forte: si può incrinare, ma non si interrompe mai.
6) “No, non faccio un confronto tra te e mia madre. Siete diverse e con peculiarità distinte. Tu sei la persona che amo, mia madre è la persona cui voglio bene, c’è differenza e gli affetti sono tutt’e due molto forti”. Se avete un amico psicologo e quindi contravvenete all’avvertenza 3, l’uomo aggiungerà “E anche se il tuo amico psicologo ti ha detto che l’uomo ricercherà per tutta la vita la madre nella sua fidanzata/moglie, e la metterà in competizione con lei, ti posso assicurare che non è vero, perché io non ti sto mettendo in competizione con mia madre!”.
Se avete anche un amico divorzista, l’uomo infine aggiungerà “E d’altro canto non voglio assolutamente creare dissidio tra voi, nè mettervi a paragone o – sia mai! – confrontare le vostre capacità casalinghe, culinarie, sociali o famigliari! Avete avuto due vite diverse e siete due persone molto diverse!” Aggiungerei anche un “Io amo te” in modo che si arriva al punto seguente.
7) “Si, certo che ti amo”.
8) “Perché? Beh, perché tu sei una persona speciale. Nessun’altra è come te.” (qui già l’uomo è preparato. L’uomo meno attento potrebbe infatti essere spiazzato da questa che invece è la più classica delle domande: “Perché mi ami?”).
9) “Si, è vero che ti ho chiamato poco. Scusa, io ho bisogno di sentirti spesso, e quindi vorrei chiamarti spesso. E non pensare assolutamente che non so cosa dirti! Si, gli sms servono a farti sentire pensata, lo so.”
10) “Sono molto contento di vederti, veramente! Sono felice. Vederti è sempre una gioia.”
Se nella 10 si riesce ad evitare anche il tono un po’ sarcastico è perfetto. 🙂
4 thoughts on “Memory ouverture”
nei secondi e terzi tempi delle relazioni, invece, non ci rispondete neanche più 🙂
Beh diciamo che nell’economia generale della conversazione, se voi tanto fate sempre le stesse domande, l’uomo tende a ritenere del tutto superfluo ripetere altre centomila volte le stesse pensate risposte! Ma questo sappiamo che e’ un errore :)))
son giorni di appunti frenetici sul mio manuale di educazione sentimentale. grazie 🙂
Ci risiamo? 🙂