Nel dilagante pressappochismo che vedo nella blogosfera, vorrei ricordare a tutti i fanatici che in questi giorni continuano a scrivere discretamente a vanvera a proposito del video della Bbc, del conduttore Santoro, dei preti pedofili e del documento “segreto” papale Crimen Sollicitationis, le seguenti cose (che avevo già affrontato in un recente post ma…):
A) Leggere l’articolo del Corriere della Sera che riepiloga i fatti velocemente.
B) Leggere su Fatti Sentire il post «L’inchiesta della Bbc? Giornalismo spazzatura»
C) Leggere il post di Angelo Bottone sul “documentario giornalistico” confezionato da Bbc e sul Crimen Sollicitationis
D) Leggere sempre sul Corriere che il video verrà trasmesso dalla Rai e insieme che il documento “aperto nel 1962, è stato aggiornato nel 2001 per occuparsi più nello specifico di pedofilia, man mano che la Chiesa è stata coinvolta in una serie di scandali legati all’abuso sessuale. L’anno scorso i vescovi inglesi hanno criticato la Bbc dicendo che dovrebbe «vergognarsi dello standard di giornalismo utilizzato per sferrare questo attacco infondato a Papa Benedetto».”
Nel frattempo, sui blog si leggono cose tipo: “Lezione magistrale di Internet al Vaticano: la protesta contro la possibile messa in onda i Italia di un documentario della Bbc sugli abusi di minori da parte di religiosi si rivela un clamoroso autogol quando gli utenti della Rete pubblicano il documentario, sottotitolato in italiano, su Google Video.”
Oppure tipo (da Mantellini proprio non me l’aspettavo): “Dopo aver visto Sex Crimes and Vatican (30 minuti di documentario del 2006 nel piu’ luminoso stile BBC) l’appellativo che Brodo ha dedicato a Papa Ratzinger (“Il pastore tedesco”) appare forse eccessivamente benevolo.”
“Luminoso stile”?
Indignato e sinceramente preoccupato per questa tendenza a fare e dire cose ridicole credo che sia dovere prima che della persona almeno dell’informazione scrivere quanto ci sia di sbagliato in tutta questa montatura. Al di là dei fatti chiari e noti a chiunque si prenda la briga di approfondire ed adottare quantomeno un po’ di sano scetticismo ed almeno cultura storica, emerge quanto la blogosfera sia vittima, prima che carnefice, di questa superficialità informativa e culturale opprimente, permeata ed estesa a dismisura da blogger che non sanno, che parlano per sentito dire, anzi per letto in giro, che amplificano e rimandano un numero enorme ed abnorme di scemenze poste ad arte in giro tendenzialmente proprio per essere fruite ed amplificate da un pubblico affamato di stronzate anticlericali, antipreti, anticattoliche, antireligiose.. Viva il libero pensiero, dunque, e cerchiamo di chiarire prima a noi stessi cosa succede e poi a confrontarci.
Riepilogando i fatti e le sequenze di tutta quanta la vicenda vediamo con l’aiuto “apocrifo” del Duca come si possono inquadrare tutti i problemi di cui sopra:
Il documento segreto che il Sant’uffizio indirizzò nel 1962 ai vescovi indicava come comportarsi nei casi innanzitutto dell’uso del sacramento della confessione per costringere i penitenti a pratiche sessuali o in tutti gli altri casi di preti che avessero avuto rapporti sessuali con uomini donne bambini e animali… Ovviamente il vescovo che veniva a conoscenza della cosa doveva procedere ad una indagine (che è segreta come tutte le indagini del Sant’Uffizio) e poi procedere ad una punizione in base ai canoni del diritto canonico.
Ancora oggi tutti i procedimenti canonici della Congregazione della Dottrina della Fede si svolgono senza che il processato sappia di essere sotto indagine: se poi viene assolto non saprà mai di essere stato sotto processo se invece è stato riconosciuto colpevole lo saprà.
Ovviamente il Sant’Uffizio chiedeva discrezione in simili indagini specialmente a sfondo sessuale. Ed è ancor più evidente che nel 1962 degli aiuti psicologici alle vittime al cardinale Ottaviani non passava nemmeno per l’anticamera del cervello: era un’altra epoca e c’era altra sensibilità anche perchè del pagamento di terapie psicoanalitiche nel canone di diritto canonico del 1917 non c’era traccia. Il documento infatti parla di come attuare procedure disciplinari in base al diritto canonico (non si occupa dei problemi relativi alla legge civile) e con la massima discrezione per non turbare i fedeli.
L’enorme problema è che in realtà i vescovi indagavano in segreto sui preti pedofili ma poi non li punivano veramente, riducendoli cioè allo stato laicale come avrebbero dovuto fare (per non rivelare il motivo e quindi per non scandalizzade i fedeli: è il serpente che si morde la coda).
Nel 2001 Giovanni Paolo II approvò un aggiornamento delle procedure ovvero che – visto che i vescovi diocesani non punivano i preti pedofili – tutte le procedure fossero istruite dall’ex Sant’Uffizio.
Lo stesso papa, il 30 aprile del 2001, inviava la Lettera apostolica “Sacramentorum sanctitatis tutela” con le “Normae de gravioribus delictis Congregationi pro Doctrina Fidei reservatis” dove si riserva alla Congregazione per la Dottrina della Fede la competenza su una serie di gravi delitti contro la santità dei Sacramenti e contro la specifica missione educativa dei Ministri sacri verso i giovani, tra i quali la pedofilia.
La Congregazione per la Dottrina della Fede assumendo questa speciale competenza ha inviato un’apposita lettera ai Vescovi di tutto il mondo e li accompagna nella presa di responsabilità davanti a fatti così gravi: qui la lettera di Ratzinger che accompagnava il documento firmato dal papa.
Sulla lettera stessa c’è anche un’intervista dell’allora Mons. Bertone:
E poi anche gli abusi sessuali di chierici nei confronti di minorenni…
BERTONE: Di questi delitti si è già occupato il Codice di diritto canonico promulgato nell’83. La nuova normativa tiene conto dell’esperienza passata, della sensibilità dell’opinione pubblica odierna, ma soprattutto tiene presente il danno vero procurato da questi abusi alle vittime, alle loro famiglie, alla comunità cristiana, che ha il diritto di essere tutelata e guidata da ministri ordinati veramente esemplari.
Concretamente ci sono delle novità rispetto al Codice dell’83?
BERTONE: Sì. Con le vecchie norme si poteva parlare di pedofilia se un chierico aveva un comportamento delittuoso di questo genere con un minore di 16 anni. Ora questo limite di età è stato innalzato a 18 anni. Poi per questo tipo di delitto abbiamo prolungato la prescrizione a dieci anni e abbiamo stabilito che scatti a partire dal compimento dei 18 anni della vittima a prescindere da quando abbia subito l’abuso. Su questo punto vorrei aprire una parentesi…
Prego…
BERTONE: Negli Stati Uniti e in altri Paesi accade che in non pochi casi le denunce contro abusi di questo tipo siano molto tardive. Ora, fermo restando che il giudizio assolutamente negativo su questi comportamenti rimane anche se fossero, per ipotesi, avvenuti trenta o quarant’anni fa, c’è effettivamente qualche sospetto fondato che queste denunce tardive servano solo per incassare soldi in cause civili…
L’emanazione di queste Norme vuol dire che i casi di questi delicta graviora sono aumentati negli ultimi decenni?
BERTONE: Certamente si è registrato un aumento. Che non riguarda, come sembrerebbero suggerire i mass media, solo i casi di pedofilia, ma anche quelli relativi ai delitti contro la penitenza e l’eucaristia. Questo ha comportato anche un aumento di carico di lavoro degli uffici della nostra Congregazione che funge da Tribunale ecclesiastico.
Tra le finalità di queste Norme sui delicta graviora c’è anche quella di sollecitare le diocesi ad occuparsi tempestivamente di tali delitti?
BERTONE: Senza dubbio. C’era soprattutto nel passato – ma a volte c’è ancora oggi – il rischio di una trascuratezza, di una minore attenzione alla gravità del problema da parte delle diocesi. Poi c’è anche la necessità di un maggiore raccordo tra Chiese locali e il centro della Chiesa universale, di un maggior coordinamento, di un atteggiamento che sia omogeneo da parte delle Chiese locali pur rispettando la diversità delle situazioni e delle persone.
In poche parole lo scopo del documento del 2001 era quello di mettere fine al “lassismo” e richiamare i vescovi che loro sono i “giudici” del loro clero quindi hanno il dovere di punire chi va contro il diritto canonico!
Questo non vuol dire che la Chiesa vuol sottrarre i preti pedofili alla condanna penale.
Da un articolo di Sandro Magister dell’Espresso estraiamo una spiegazione di come funziona il diritto ecclesiasico:
“In questa materia occorre certamente proteggere i diritti delle vittime, quelli dei Pastori e degli altri fedeli delle comunità direttamente interessate e dell’intera Chiesa: in definitiva, i diritti di tutte le persone coinvolte, anche quelli della stessa società civile; e la giustizia richiede altresì che vengano rispettati i diritti dello stesso sacro ministro che è stato denunciato.
A questi effetti il Diritto della Chiesa cattolica – che ha una propria autonomia generalmente riconosciuta dagli Stati – dispone di tutti gli strumenti processuali e sanzionatori in grado di assicurare, anche con opportuni accomodamenti a circostanze locali, che vengano contemporaneamente rispettate tutte le predette esigenze di giustizia a tutela del bene comune c delle singole anime. Nei casi estremi certi delitti commessi dai ministri sacri – riguardanti non soltanto quella concreta .forma di omosessualità che è la pedofilia (CIC, can. 1395) – possono essere puniti con la pena perpetua di dimissione dallo stato clericale.
Data la gravità di questa pena, che concerne la stessa condizione personale del chierico, sì comprende che le norme canoniche e quelle del recente Motu proprio di Giovanni Paolo II “Sacramentorum sanctitatis tutela”, esigano le necessarie garanzie con regolare indagine previa, accertamento dei fatti e prove di colpevolezza; assicurando altresì il diritto alla difesa sia dell’accusato che della vittima. Nel contempo, però, prescindere da questi processi – che nei casi più gravi possono essere particolarmente rapidi -, e da altre misure penali o disciplinari che devono essere prese per proibire o limitare l’attività pastorale di quei sacerdoti su cui ricadono gravi indizi di comportamenti di questo tipo, denoterebbe una mancanza del senso più fondamentale di giustizia nei riguardi di tutti i soggetti colpiti, e di quelli che potrebbero esserlo in futuro.
La Chiesa riconosce certamente la competenza della autorità giudiziaria civile nei casi che costituiscono delitti nel proprio ambito civile. Ma la Chiesa non può rinunziare ai suoi propri strumenti processuali e sanzionatori, che sono consoni con le specifiche esigenze della giustizia intraecclesiale. I fedeli hanno il diritto, specie nel caso dei sacerdoti, di essere giudicati ed eventualmente puniti secondo le disposizioni canoniche (CIC. can. 221). Inoltre, la stessa posizione della Chiesa in quanto istituzione dinanzi ai tribunali civili deve essere adeguatamente precisata. Sull’onda emotiva del clamore pubblico, alcuni prospettano l’obbligo dell’Autorità ecclesiastica di denunciare al giudice civile tutti i casi che vengano alla sua conoscenza, nonché l’obbligo di comunicare allo stesso giudice civile tutta la relativa documentazione degli archivi ecclesiastici. Nello stesso tempo affermano – è il caso della giurisprudenza prevalente negli USA – una quasi illimitata responsabilità giuridica della Chiesa per qualsiasi comportamento delittuoso dei suoi ministri. A mio avviso la giustizia esige di rifuggire da queste semplificazioni indebite. “
Ovviamente il fatto che nella lettera di Ratzinger si raccomandi il segreto viene portata come “prova provata” che la Chiesa vuol nascondere la verità. Al di là di quanto detto finora, che quindi pone fine a questa triste pantomima, vale la pena chiedersi
perché – se questo documento fu approvato nel 1962 dal Beato Giovanni XXIII – nessun giornalista, conduttore di sinistra o di destra, blogger o pensatore che sia trova questo comportamento quantomeno omertoso del “Papa buono”?
Anche il comportamento di Giovanni Paolo II non appare esente da critiche, se è vero che per almeno 25 anni buoni non ha ritenuto di agire contro quella procedura (di cui ne era probabilmente a conoscenza sin da quando era vescovo di Cracovia).
Perchè il cattivo è Ratzinger e solo Ratzinger?
Update
Segnalo due interessanti articoli usciti il 23, uno sul Giornale: “La congiura degli ignoranti” a firma di Massimo Introvigne, e uno sul Foglio “Non sono i pedofili l’obiettivo della Bbc, ma il celibato dei sacerdoti“.
18 thoughts on “Sport nazionale”
Ottimo. La cosa migliore che ho letto sulla faccenda.
Grande Luciano!
Hai interpretato i miei pensieri sul pressapochismo della blogsfera su queste questioni.
Siamo in pochi, ma costituiamo un baluardo a difesa della verità.
Buon lavoro!
Vi ringrazio e spero che abbia potuto almeno portare un piccolo barlume di chiarezza in più su tutta questa vicenda. Sinceramente è deprimente leggere nei blog gli interventi su queste cose così importanti, con quanta superficialità e disprezzo, anche e soprattutto dell’informazione vengano trattati e discussi.
quello che non mi va dell’informazione è l’assoluto silenzio sulla vicenda, perchè nessuno lo ha mai trasmesso e perchè?
perchè di solito si danno le notizie vere… quelle non vere non si pubblicano…
Ah, bene, mi fa piacere: hanno prolungato la prescrizione a 10 anni! E prima quant’era? E comunque in effetti il problema era proprio che mancavano gli assistenti sociali per le vittime, altrimenti mica si sarebbe proceduto cosi’…
Allora, non scherziamo: va bene informarsi, ma tu mi porti a legge (con notevole perdita di tempo!) il tuo post precedente e un lunghissimo post di FattiSentire che non rispondono ad una, dico anche solo una, delle accuse di cui parla nell’inchiesta della BBC, e ci si limita a discutere di Santoro, di televisione… ma e’ questa la vera informazione?!? e’ questo quello che manca su internet? Altro che pressappochismo della blogosfera, e’ la vostra che mi sembra un’ardita arrampicata sugli specchi…
Vaticano boy: ma perché i temi sono vecchi, trattati nel 2001, nel 2002, nel 2003, nel 2004, nel 2005..i media ne hanno parlato. Quello che è casomai inaccettabile é la ricostruzione della Bbc. E poi, scusa: ma è obbligatorio che tutti i video degli Bbc vengano trasmessi in Italia? 😀
Hronir: Appunto, e’ l’informazione che serve! Proprio quella che manca al documentario della Bbc.
Ok alle tue obiezioni, però non capisco una cosa: la prescrizione esiste nel Diritto canonico come esiste in OGNI diritto.
Il problema, scusa, è che ci si scandalizza perché non si conoscono le cose: ad esempio, che esiste un Diritto canonico, come esiste uno civile. Le due cose sono parallele: il processo ecclesiastico e il processo civile non si escludono. Il processo canonico serve non a mandare in prigione i preti, ma a “spretarli”. Voglio ricordare che un prete che venga a sapere di atti del genere, se non lo dice all’autorità religiosa, cioè al proprio superiore, va sotto pena di scomunica.
Poi, se il vero problema è che alcuni vescovi arrivavano a coprire determinate situazioni, è proprio su questo che andò ad agire Ratzinger! Che non siano riusciti altri Papi, non sono io a dover giudicare perché e percome, ma in questo caso almeno mi sembra che di pressappochismo si possa parlare eccome.
Per finire, un’osservazione. Dopo mesi e mesi che questo presunto documentario della Bbc era uscito, si è aspettato solo ora per tirarlo fuori. Proprio pochi giorni dopo il successo del Family Day. Un caso no? 😀
“Appunto, e’ l’informazione, che serve!”
Ma datemela, questa benedetta informazione!
E’ vero o non e’ vero che i preti venivano sottratti alla giustizia? Non continuiamo a guardare alle date di pubblicazione delle lettere…
Sulla tua ultimo osservazione, la frittata va rigirata completamente: com’e’ che e’ passato quasi un anno dalla messa in onda in UK dell’inchiesta della BBC e ancora noi non se ne sapeva niente? A me non interessa nulla che dei poveri cristi si siano messi a sottotitolare il video “solo” perche’ spinti dall’esasperata insofferenza verso la spirale di idiozia che si sta impadronendo delle gerarchie ecclesiastiche. Io, davanti a quelle accuse pesanti e ben documentate, mi pongo delle domande nel merito della questione. Altrimenti continuamo a scivolare sugli specchi senz’altro cui aggrapparci!
Ecco, qui’ c’e’ ancora altra informazione:
Link
Come noterai, risale al mese scorso, ben prima del family day (se mai coincidenze simili possono entrare nel merito della discussione). Del resto il problema e’ ben noto da molto tempo prima dell’inchiesta della BBC.
Sulla discussione piu’ recente:
Link
Perdonami, vorrei che tu commentassi (non da anticlericale come sono io) questo passo da te citato:
” Nei casi estremi certi delitti commessi dai ministri sacri – riguardanti non soltanto quella concreta .forma di omosessualità che è la pedofilia (CIC, can. 1395)…”
Da quello che leggo, ma posso sbagliare, la pedofilia è una forma concreta di omosessualità.
Mi sbaglio?
Hronir: guarda quell’articolo di Nicotri lo leggevo proprio ieri quando è stato segnalato su Twitter.. L’ho trovato alla stessa stregua del video Bbc: pieno di imprecisioni (te ne potrei citare almeno una decina) e molto poco giornalistico. In pratica vuol dimostrare una tesi, e straccia e stira qualsiasi notizia e informazione per far vedere che e’ come dice lui. A me quella non pare che si possa prendere ad esempio di informazione, ma sicuramente va benissimo cosi’, ognuno e’ libero di dire quel che vuole ci mancherebbe.
Paolo: quello è ripreso da Magiester da un discorso del arcivescovo Julian Herranz (“membro di spicco dell’Opus Dei”) non è un estratto del codice. Sul Diritto canonico nel canone da lui citato non vi è traccia:
http://www.vatican.va/archive/ITA0276/__P53.HTM
Non so perché Herranz abbia usato quella frase.
Si’, cavolo, l’articolo di Nicotri e’ pieno di errori di punteggiatura, usa un font francamente brutto e ha un’impaginazione fatta coi piedi (il primo paragrafo grande e in grassetto, poi paragrafi in piccolo, poi ancora grandi…)
Insomma, come si fa a prendere sul serio un articolo del genere?!?
Ciao Lanfranco. Certamente, ci mancherebbe 🙂 Puoi citare quel che vuoi.
come ti ho scritto in email purtroppo avrei voluto approfondire ancora di più ma per mancanza di tempo mi devo fermare qui.
Segnalo comunque anche un articolo di Massimo Introvigne sul Giornale di oggi:
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=179833
Hronir, scusa ma questo sarcasmo anche un po’ fuori luogo non mi sembra che aggiunga nulla alla discussione, no? Se non sai riconoscere gli errori sull’articolo, che ovviamente non sono ortografici, non e’ mia colpa 🙂
Ha aggiunto di piu’ alla discussione il mio sarcasmo o i tuoi commenti sui non citati errori dell’articolo? Il continuare a parlare di “piccoli” errori puntuali (“Ratzinger non era ancora prefetto, nel 1962!”) invece di affrontare il cuore della questione, aggiunge qualcosa alla discussione?
Il mio sarcasmo, evidentemente devo specificarlo fuor di metafora altrimenti “non aggiunge niente alla discussione”, era proprio un modo di sottolineare che si continua a girare attorno alla questione senza affrontarla. Che cavolo di discussione e’ mai questa? Cosa c’e’ da aggiungere? Mah…
Il cuore della questione è stato ampiamente dibattuto, è proprio questo il punto. Per l’articolo (in particolare il primo) tutto è piuttosto chiaro, o no?: il giornalista parla prima di preti pedofili, poi di Ruini, poi di vescovi che non hanno fatto il loro dovere e infine di Ratzinger (che giusto per ribadirlo, cerca di porre fine a questo lassismo) mettendo tutto sullo stesso piano, infine cita i “segretissimo” documenti vaticani che si possono tranquillamente trovare su Internet, e che comunque erano stati già pubblicati e per concludere introduce la finta discrasia tra diritto canonico e civile come se l’uno escludesse l’altro, cosa non vera come tutti gli articoli che ti ho citato confermano.
Basta rileggere le ultime righe del suo articolo per capire di che pasta ideologica è fatto l’autore:
“Come avrete notato, lo scippo della pedofilia alla magistratura civile e penale di tutti gli Stati dove viene consumata è nascosto tra molte parole che parlano di tutt’altro. E il ruolo “giudiziario”, cioè di fatto omertoso, della Congregazione ex Sant’Ufficio è comunque confermato in pieno dalla vicenda fiorentina”
Siamo al ridicolo: “lo scippo della pedofilia” è “nascosto” perché lo vede solo lui, infatti le parole “parlano di tutt’altro” :D. E il ruolo “giudiziario” che sarebbe “confermato dalla vicenda fiorentina” è nella sua ferma intenzione di attaccare la Chiesa perché basta rileggere i documenti che lui stesso cita: quello è il Diritto canonico! Talmente chiaro che l’onestà intellettuale grida vendetta a non riconoscerlo.
Potrei andare avanti ancora parecchio ma sinceramente non ho tutto il tempo da perdere appresso a questo tipo di giornalisti tutti intenti solo e esclusivamente a dimostrare delle tesi che sono per loro il fine ultimo di qualsiasi articolo, o come si voglia chiamare.
Mi sembra che sia tu a girare intorno alla questione, che invece nel blog è stata affrontata direttamente, nelle sue parti essenziali e importanti.. Se ti soffermi sugli errori che tu sarcasticamente riporti, non credo che ulteriori commenti tuoi saranno approvati da me, niente di personale (visto che neanche ti conosco ne’ ti leggo). Ribadisco, leggiti gli articoli e in particolare gli ultimi da me segnalati di Introvigne e del Foglio, in particolare il primo. Quella che citi è un’informazione “da ignoranti” per essere buoni, almeno a me risulta evidente cosi’. Sul video Bbc in particolare si fa una tale e tanta confusione da rendere difficile il credere sia solo casuale. Io, in particolare non ci credo affatto. E’ faziosa e fantastica, e che venga da Bbc o da chiunque altro non mi interessa affatto. Se si ha difficoltà a riconoscere che il video Bbc ha delle caratteristiche che lo pongono a livello di documento-spazzatura, non vedo come si possa poi procedere ad una serena riflessione su tutto il resto no?
Documentazione sul filmato BBC “Sex Crimes and the Vatican”
Nell’ottobre del 2006, la BBC ha prodotto un video nella pluripremiata rubrica “Panorama” che parla dello scandalo dei preti pedofili ed in particolare dei casi della diocesi di Ferns in Irlanda, di padre Oliver O’Grady negli Stati Uniti e di…