“Sex Crimes and the Vatican”
Nella traduzione di Bispensiero (Google video)
Nota – per riferimenti consultare questa pagina
Video | Commento |
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Inizia il filmato Interno, Tribunale, il Pubblico Ministero e Padre Oliver O’Grady |
Non ci troviamo in un Tribunale perché com’è noto nei Tribunali statunitensi sono vietate le riprese (infatti si vedono spesso i disegni che riproducono la scena processuale), ma in un film “Deliver us from evil“ (2006), dove O’Grady ha recitato la sua parte ottenendo così di essere rilasciato e di aver potuto far ritorno in Irlanda dove ora vive come uomo libero. Nota. Si può osservare che nella parte bassa dello schermo, dal momento 0.20 al momento 0.24, vi è una banda opaca che probabilmente nasconde una scritta – forse la dicitura originale che non ci troviamo in un’Aula di Tribunale |
PM: Mostri alla telecamera come pensa di apparire quando commette un abuso sessuale, come se lo stesse facendo adesso. | Non è un PM (Pubblico Ministero), è un attore, e le domande sono quelle fatte nel film, non in Tribunale. |
Speaker: questo è padre Oliver O’Grady, un prete cattolico. |
L’originale inglese dice “former catholic priest“, cioè “ex prete cattolico”, mentre Bispensiero omette “former” facendo credere che sia ancora un prete. In realtà all’epoca del film sicuramente non lo era più. Non è l’unico errore di traduzione che viene fatto (ad es. un altro c’è dopo poco quando si omette un “qualche volta” negli abusi di pedofilia di Fortune) ma per brevità d’ora in poi non li considereremo. |
La Chiesa sapeva che era pedofilo. Invece di denunciare O’Grady la Chiesa lo protesse, nascondendolo alle autorità. | O’Grady era stato già segnalato alla polizia, insieme ad altri due preti, da Roger Mahony allora vescovo di Stockton. La polizia solo per O’Grady nel 1984 “archiviò il caso dichiarando il sacerdote innocente”. Mahony non potè far altro che trasferirlo, dopo che due diversi psicologi che lo avevano esaminato per conto della diocesi avevano dichiarato che non costituiva un pericolo (cfr. Introvigne). Quindi non è vero che la Chiesa non lo avesse denunciato e non è vero che lo protesse nascondendolo alle autorità. |
Quando si venne a sapere quello che succedeva a Ferns, le autorità ecclesiastiche locali, in ossequio alle direttive segrete della Chiesa Cattolica, misero tutto a tacere. Responsabile di quella imposizione fu il Cardinale Joseph Ratzinger, ora Papa Benedetto XVI (…) | Primo, unisce due vicende di pedofilia diverse: una, quella di O’Grady, seppure irlandese, si svolge tutta negli Stati Uniti, invece il rapporto Ferns si occupa dei casi avvenuti in Irlanda. Secondo, non era in ossequio ad alcuna direttiva segreta perché (a) il vescovo l’aveva addirittura segnalato all’autorità di polizia e (b) perché la Crimen Sollicitationis non indicava di mantenere alcun segreto (cfr. ivi), e 3) in tutti i casi quella istruzione non era stata emanata da Ratzinger ma da Giovanni XXIII e non era lui il responsabile dell’imposizione perché divenne prefetto della Congregazione nel 1981 (cfr. Wikipedia) |
Quattro anni fa, Padre Sean Fortune si trovò al centro di un’inchiesta a largo raggio sugli abusi del clero sui minori. Lo scandalo venne fuori quando si parlò di un documento segreto del Vaticano, che copriva gli stupratori e riduceva al silenzio le vittime degli abusi. (…) |
La frase è posta in modo da modificare il senso: non venne fuori lo “scandalo quando si parlò di un documento segreto”, ma per gli abusi di padre Fortune. Il documento infatti cui si riferisce (la Crimen sollicitationis) non è segreto ma è riservato ai vescovi, e non copriva gli stupratori ma al contrario obbligava ad istruire subito un processo canonico, inoltre non riduce al silenzio le vittime degli abusi in nessun paragrafo o parola. Sono deduzioni (false) che fa il giornalista, non vi alcuna dimostrazione o prova di quel che viene detto. |
Speaker: la Chiesa locale sapeva che Padre Fortune era un pedofilo, ma invece di informare la Polizia cominciò a trasferirlo da una parrocchia all’altra. Quando esplose lo scandalo Padre Fortune si ammazzò prima del processo. Indagando su chi lo aveva aiutato a nascondere le sue malefatte, Colm riuscì a scoprire che era stato il più vecchio esponente della diocesi: l’Arcivescovo Brendan Comiskey. |
Infatti era la “Chiesa locale” a trasferire padre Fortune, non la Chiesa. Si fa una grave confusione tra le due cose: l’arcivescovo Comiskey fu il responsabile di quelle azioni ma non per imposizione di direttive vaticane tant’è vero che una settimana dopo aver riportato quelle dichiarazioni, come viene riferito pochi fotogrammi dopo, ovvero quando il Vaticano ne venne a conoscenza, dovette dare le sue dimissioni (che furono accettate il 6 aprile 2002, cfr. Catholic Hierarchy). |
(…) Speaker: le indagini misero in luce come il documento segreto Crimen Sollicitationis decretasse cosa fare con i preti pedofili. Incontrando le altre vittime di Ferns, Colm si rese conto che il documento indicava come mettere a tacere le accuse di abusi. |
Le indagini misero sì in luce l’esistenza dell’istruzione Crimen sollicitationis, ma non per mettere a tacere le accuse di abusi come il video fa credere. La Crimen sollicitationis infatti prescrive l’esatto contrario ma l’autore non se ne avvede. |
Speaker: Dopo l’aggressione, Aiden raccontò a un altro prete quello che gli era accaduto, ma questi, invece di rivolgersi alle autorità, invocò i dogmi della fede, impedendo ad Aidan di confidarsi con qualcuno. |
Molta confusione: il prete a cui Aiden raccontò il fatto, secondo la Crimen sollicitationis avrebbe dovuto rivolgersi alle autorità ecclesiali, non giudiziaria, ma qui non si fa cenno alla cosa, dando per scontato che avrebbe dovuto rivolgersi all’autorità giudiziaria, cosa non vietata peraltro dalla Crimen sollicitationis stessa (vedi oltre), ma diversa. Inoltre, il giornalista probabilmente fa confusione tra “i dogmi della fede” (l’Immacolata Concezione, la Transustanziazione, ecc.) e il sacramento della confessione. |
Speaker: Aidan non lo sapeva, ma il dovere del silenzio era parte di una delibera segreta della Chiesa Cattolica, chiamata Crimen Sollicitationis. La direttiva fu emanata nel 1962 ed ai vescovi cattolici di tutto il mondo fu raccomandato di tenerla in cassaforte. Istruisce su come trattare con i preti che adescano dal confessionale. Ma tratta anche di atti esterni ed osceni con bambini di entrambi i sessi, di pedofilia. |
La Crimen sollicitationis non era segreta ma riservata ai vescovi, ed indicava loro come comportarsi. Le istruzioni erano per il clero dal clero, per lo svolgimento del processo. Il “dovere del silenzio” di cui si parla è semplicemente il segreto processuale, ovvero la consegna di riservatezza che riguardava soltanto i membri del clero attori nel processo (cfr. Il falso video BBC e cosa dice davvero la Crimen sollicitationis). |
Speaker: Originariamente scritto in latino, impone l’assoluta segretezza alla vittima, al prete incriminato, ai testimoni. La pena per chi rompe il giuramento è la scomunica immediata. |
Leggendo la Crimen sollicitationis non vi è alcun punto in cui si impone il silenzio alla vittima (cfr. documento originale). Ma qui si sta dicendo una cosa molto più grave, e cioè che la vittima non avrebbe dovuto dire niente alla polizia, pena la scomunica: cioè che la Chiesa terrorizzava con lo spauracchio della scomunica a non dire niente all’autorità giudiziaria, non solo prima che iniziasse il procedimento civile, ma addirittura a procedimento concluso, come si evince dalla dicitura “prete incriminato” invece che presunto prete pedofilo, e che la Chiesa ha così cercato di ostacolare le giustizia. In realtà, nella Crimen sollicitationis, del processo civile e di come comportarsi con l’autorità giudiziaria non si fa alcuna parola! Si può supporre allora che secondo il video il “crimine” sia proprio questo: che nel documento non si parli di aiuti alla vittima e di collegamento con il processo giudiziario, e che questo indica che la Chiesa imponeva il silenzio verso il mondo esterno: ma questa è ovviamente una deduzione sbagliata. Il documento non si occupava di questo e neanche doveva: era un’istruzione su come avviare il processo canonico all’interno del codice di diritto canonico. |
(continua – Parte 2)
6 thoughts on “Errori e falsità contenuti nel video BBC (parte 1)”
Propongo un Olè! per Luciano che persevera imperterrito, monotematicamente “usque ad effusionem sanguinem”!:)
http://www.youtube.com/watch?v=BnLmKFsGkE4
Oddio cheppalle, EBBASTA!
Ma lo voi capi’, lo volete capi’ tutti voi strenui difensori della verita’ ortografica, che non ha la minima importanza se quel filmato sia veritiero o no, se la traduzione sia corretta o meno, se chi l’ha fatto ci capisca qualcosa o niente del diritto canonico?
Ma invece di fare i Bern[1] della situazione, ma perche’ non vi chiedete come mai stanno a spunta’ fuori documentari anti-cattolici come funghi, e come mai la gente e’ pronta a crederci alla cieca?
Possibile che ci sia un’epidemia di anticlericalesimo improvvisa, o forse sono sintomi di qualcosa d’altro? Magari s’arriva a risultati piu’ interessanti che non “Ho ragione io!”, “No io!”.
Essu’!
annoiatamente,
Cthulhu
[1] “Il pellegrino dalle braccia d’inchiostro”, ENRICO BRIZZI. Che la citazione c’e’ solo perche’ l’ho finito ieri, senno’ mica so’ cosi’ erudito. 😉
A parte che non si sta dibattendo su chi “ha ragione” o meno, si sta confutando un video che ha la pretesa di essere un documentario giornalistico che ci svela inenarrabili segreti vaticani, salvo poi scoprire che era tutta una buffonata, quando però migliaia di blog continuano a diffondere il ‘verbo’ per ogni dove. E non ci sono solo ragazzini, ma anche blogger sani di mente che hanno creduto in buona fede alla BBC.
L’esigenza dei post nasce proprio per evidenziare quanto sia invece spazzatura il video, ma bisogna passare per i particolari per far vedere l’insieme. E l’insieme non può che essere collegato all’anticlericalismo inglese, che proprio in Ratzinger ha oggi il suo più temibile nemico.
Poi, sai, lasciami dire anche che il fronte anticlericale cicaleggia con un continuo “Parlate parlate ma non sapete confutare le singole tesi”, lo stesso che poi si straccia le vesti perché si confutano le singole tesi.
Insomma c’è sempre qualcosa che dà fastidio, quando si cerca di riportare le cose come stanno. 😀
Ohhhhh! Bel blog. Quando avrò tempo, dopo l’esame di filosofia del diritto, mi leggo tutto! A presto
Gb.
Errori e falsità del video BBC (parte 2)
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