Da una segnalazione del buon Duca in email, apprendo di un articolo a pag. 2 del Foglio di oggi dove Massimo Introvigne demolisce la BBC, da cui cito un piccolo stralcio:
“…nel 2006 ha “invitato” padre Maciel “a una vita riservata di preghiera e di penitenza, rinunciando a ogni ministero pubblico”. La procedura mostra da una parte l’estrema durezza della Santa Sede di Benedetto XVI anche in caso di accuse che non è possibile provare con certezza, dall’altra il ruolo della prescrizione cui termini in uso nei moderni tribunali risalgono a un avvocato italiano che si chiamava Cesare ma che di cognome non faceva Previti, come forse crede Santoro, ma Beccaria.
La prescrizione è un principio elementare di civiltà giuridica. Anche Santoro sarebbe in difficoltà se qualcuno lo accusasse oggi di abusi commessi trent’anni fa, chiedendogli di spiegare dov’era un certo pomeriggio del 1977.
Santoro dovrebbe anche spiegare che l’ex prete Oliver O’Grady, il disgustoso pedofilo le cui immagini aprono e chiudono il documentario, non sta parlando con la Bbc. Sta registrando un video concordato con gli avvocati di una causa civile miliardaria, contro la chiesa, che in cambio non si sono opposti a che questo autentico orco ricominciasse a circolare liberamente dopo soli sette anni di prigione. E che le statistiche che cita sono state smontate una per una da studiosi come Philip Jenkins.”
Inoltre un altro articolo del Foglio spiega che all’ultimo momento Santoro non ha più voluto Introvigne in trasmissione: troppo esperto e documentato in materia, evidentemente.
Secondo le notizie in possesso della testata, la difesa delle posizioni della Chiesa stasera verrà affidata a monsignor Fisichella, persona dal cipiglio severo cui Santoro farà fare la parte dell’arrogante. Ovvio che se l’unico a prendere le difese della Chiesa sarà un prete apparirà tutto meno credibile: che può fare un prete se non difendere la bottega che gli dà pane e lavoro?
Il mestiere di Fisichella non è esattamente quello del sociologo… nè del giurista in utroque jure: ma è un teologo! Una persona colta e preparata, indubbiamente, ma forse anche non felice per l’impianto che il faziosissimo Conducator vuole dare alla trasmissione. Vedremo.
Per queste e tutte queste ragioni, insieme ad insigni esponenti del mondo universitario e cattolico, anche politico, ho firmato e condivido l’appello proposto da Introvigne sul suo sito di non trasmettere alcun falso documentario ma invece proporre una trasmissione in cui si discuta seriamente dei problemi della pedofilia nella Chiesa.
Visto che tutti si affannano a prodigare i beni dell’informazione su Internet, che anch’io condivido pienamente, e che corrono a linkare e vedere lo scandaloso video della BBC, cosa su cui poi naturalmente ci sguazza anche Santoro affermando sornione che “Un video che è stato visto da 800.000 persone deve essere trasmesso anche in Rai, eh!”, credo sia cosa buona e giusta fare lo stesso linkando e rilinkando gli articoli del Foglio a seguire. Buona lettura.
LA TV INGLESE HA GIA’ DOVUTO SCUSARSI PER I FILMATI CALUNNIOSI
Da quando la Bbc è screditata la Rai ha deciso di imitarla
LE MOLTE FALSITÀ DI “SEX, CRIMES AND THE VATICAN”, L’INESISTENTE INDULGENZA DI RATZINGER VERSO I PEDOFILI
Usate un collegamento Internet senza fili? Sì? Siete stati dal medico? Dovreste farlo, se credete alla trasmissione Panorama della Bbc, da cui è tratto il documentario contro il Papa “Sex, Crimes and the Vatican”, che ha proclamato che le radiazioni di una rete Wi-Fi sono “tre volte più pericolose di quelle di un cellulare”, gettando nel panico le mamme che mandano i figli nelle scuole britanniche dotate di reti senza fili. Dopo le reazioni delle scuole, la Bbc ha dovuto precisare che parlando al cellulare per venti minuti il pupo assorbe più radiazioni che se utilizzasse senza sosta il Wi-Fi per un anno.
Non vi è simpatica la chiesa di Scientology? Non siete i soli, ma se volete informazioni critiche obiettive non affidatevi a Panorama. Scientology ha risposto a una puntata del programma inglese diffondendo su YouTube un video dove si vede il giornalista di Panorama mentre, fuori onda, inveisce e minaccia contro la chiesa cara a Tom Cruise. E’ dovuto intervenire il Comitato etico della Bbc, pubblicando una presa di distanze da Panorama. Insomma, per dirla con Paul Ockenden, editorialista dell’autorevole rivista d’informatica PC Pro disgustato dalla storia del Wi-Fi, “anni fa Panorama era un buon programma, ma ora è tutta spazzatura da tabloid spacciata in nome della vecchia reputazione”. E parliamo solo delle trasmissioni di un mese: maggio 2007.
Che il marchio Bbc garantisca la qualità di “Sex, Crimes and the Vatican” è uno degli argomenti usati dall’équipe di Annozero di Michele Santoro nella preview della puntata dedicata al documentario messa in onda via Internet. Una preview dove si è continuato a ripetere che chi chiede di non diffondere il filmato non ha argomenti, mentre i ventidue parlamentari e gli ottanta docenti universitari, che hanno sottoscritto l’appello di cui sono promotore, hanno fatto notare una serie di falsità clamorose. Per esempio, si afferma che l’istruzione vaticana “Crimen sollicitationis” del 1962 commina la scomunica a chi denuncia i preti colpevoli di abusi sessuali mentre è esattamente il contrario (è scomunicato chi, essendo a conoscenza degli abusi, non li denuncia); si confondono segretezza del processo canonico (di cui sola si occupano i documenti vaticani) e segreto del delitto, che neppure una riga di quei testi impone di non rivelare alle autorità civili; si pretende che l’istruzione “De delictis gravioribus” del 2001, firmata dal cardinale Ratzinger quando era prefetto della congregazione per la Dottrina della fede, renda più difficile perseguire i preti accusati di pedofilia mentre al contrario lo rende più facile, tra l’altro allungando i termini di prescrizione fino a quando la vittima minorenne più giovane abbia compiuto i 28 (non i 18, come alcuni dicono) anni di età. Ma tutto serve, per far scorrere immagini di Benedetto XVI che, appena eletto, benedice piazza San Pietro mentre una voce fuori campo ci spiega che quest’uomo, il Papa, da trent’anni protegge i pedofili.
Il caso di padre Maciel
Agli esperti il documentario di Panorama, quando andò in onda, nell’ottobre del 2006, sembrò quasi uno scherzo. Infatti il cardinale Ratzinger aveva fama d’intransigenza assoluta quando sentiva parlare di pedofilia, anzi qualcuno sommessamente lo criticava perché non era abbastanza garantista. Nella preview di Annozero, rincarando la dose rispetto agli inglesi, si presenta come prova del buonismo di Ratzinger la sua presunta indulgenza verso padre Marcias Maciel, fondatore della (benemerita) congregazione dei Legionari di Cristo, accusato di abusi sessuali che risalirebbero in gran parte agli anni Cinquanta. Anche qui, è precisamente il contrario. Una mezza dozzina di ex religiosi ha “ricordato” abusi che padre Maciel avrebbe commesso venti o anche cinquant’anni prima. Altri hanno risposto affermando di avere ricevuto offerte di denaro perché confermassero calunnie inventate. Gli accusatori non si sono mai rivolti ai tribunali secolari, che non avrebbero preso sul serio ricordi a orologeria scattati decenni dopo i fatti. Proprio sulla base delle nuove norme del 2001 – quelle, secondo la Bbc e la Rai, più blande delle precedenti – la congregazione per la Dottrina della fede ha ritenuto di intervenire. Considerata la difficoltà anche per i tribunali ecclesiastici di ricostruire vicende vecchie di mezzo secolo, la congregazione – evitando ogni pronuncia esplicita sui fatti – nel 2006 ha “invitato” padre Maciel “a una vita riservata di preghiera e di penitenza, rinunciando a ogni ministero pubblico”. La procedura mostra da una parte l’estrema durezza della Santa Sede di Benedetto XVI anche in caso di accuse che non è possibile provare con certezza, dall’altra il ruolo della prescrizione i cui termini in uso nei moderni tribunali risalgono a un avvocato italiano che si chiamava Cesare ma che di cognome non faceva Previti, come forse crede Santoro, ma Beccaria. La prescrizione è un principio elementare di civiltà giuridica. Anche Santoro sarebbe in difficoltà se qualcuno lo accusasse oggi di abusi commessi trent’anni fa, chiedendogli di spiegare dov’era un certo pomeriggio del 1977.
Santoro dovrebbe anche spiegare che l’ex prete Oliver O’Grady, il disgustoso pedofilo le cui immagini aprono e chiudono il documentario, non sta parlando con la Bbc. Sta registrando un video concordato con gli avvocati di una causa civile miliardaria, contro la chiesa, che in cambio non si sono opposti a che questo autentico orco ricominciasse a circolare liberamente dopo soli sette anni di prigione. E che le statistiche che cita sono state smontate una per una da studiosi come Philip Jenkins. Anche un solo prete pedofilo è uno di troppo, e giustifica le severe misure invocate proprio da Benedetto XVI. Negli Stati Uniti, però, i sacerdoti condannati da tribunali federali o statali per abusi sessuali su minori (non tutti “pedofili”, perché chi abusa di una sedicenne è certo un criminale, ma non è un pedofilo) dal 1950 a oggi sono 105. Ce ne sarà certo qualcuno colpevole e non condannato, ma sostenere che le condanne sono migliaia è solo cattivo giornalismo.
In onda (forse) una bufala dolosa, buona per fare la solita caciara
Roma. A commentare il famigerato video della Bbc sui preti pedofili, nella puntata di Annozero intitolata “Non commettere atti impuri”, stasera ci saranno il matematico e ateista osservante Piergiorgio Odifreddi, monsignor Rino Fisichella, rettore della Pontificia Università Lateranense, e don Fortunato di Noto, fondatore del Telefono Arcobaleno e di Meter, associazione che combatte la pedopornografia su Internet. Parteciperà alla trasmissione anche Colm O’Gorman, il giornalista irlandese autore del video della Bbc, mentre non ci sarà il sociologo Massimo Introvigne, direttore del Centro studi sulle nuove religioni, che da anni si occupa delle polemiche sui casi di pedofilia in cui sono coinvolti sacerdoti cattolici americani. Prima invitato, poi “disinvitato”, a due giorni dalla messa in onda
della trasmissione, Introvigne si è sentito cortesemente spiegare da un collaboratore di Michele Santoro che la sua partecipazione era stata cancellata, a causa di non meglio identificati “motivi di casting”.
(…)
Quello che il video della Bbc definisce “documento segreto”, non soltanto era stato immediatamente pubblicato nel
bollettino ufficiale del Vaticano, ma da allora continua a essere consultabile sul sito della Santa Sede.
E’ solo una delle tante prove che dimostrano come quella della Bbc, rilanciata da Santoro, sia un’operazione basata su menzogne facilmente smascherabili, nella quale la parte di “fiction” prevale di gran lunga su quella “documentazione”. Un’operazione per nulla interessata a raccontare davvero il fenomeno dei preti pedofili e chiaramente indirizzata a costruire una leggenda nera attorno alla figura di Papa Ratzinger, dipinto come trentennale insabbiatore di abusi e protettore di preti criminali.
L’operazione è rozza e gaglioffa, ma per ora appare riuscita, almeno a leggere l’effervescente sito di Annozero. Dove, nel forum governato dalla musa della “generazione zero”, Beatrice Borromeo, si accumulano anatemi contro la chiesa cattolica, si grida alla libertà di informazione conculcata (per via delle polemiche sull’opportunità che la televisione di stato acquistasse e mandasse in onda il video della Bbc, peraltro già dilagante sul web), si alzano barricate virtuali in difesa di un prodotto che documenta semplicemente lo spaventoso pressappochismo e la tendenziosità di chi lo ha confezionato. Ieri, il Consiglio d’amministrazione della Rai ha affrontato la vicenda, e se non interverranno novità nella riunione prevista per stamattina, la gogna santoriana avrà corso come da palinsesto