Come ricorderete, nelle vacanze tumultuose ho dovuto bloccare le carte di credito perché all’aeroporto qualcuno ha pensato bene di smarrirmi il portafoglio. E vabbè. C’è di peggio, tutto sommato non è successo niente di grave, c’erano 50 euro dentro ovviamente andati, ma i documenti li ho recuperati tutti (e anche i santini!).
Visto che sono gli unici a non avermi ancora mandato nulla, oggi sono andato all’Unicredit a chiedere notizie sul rinnovo della mia carta bloccata. Beh la tizia ha provato a farmi pagare quella nuova! Alle mie rimostranze che la causa era lo smarrimento e che non stavo richiedendo alcuna nuova carta, e soprattutto che ho un conto dove pago già un fisso mensile (alto) che include la carta di credito, ha sbuffato un po’, dicendo che è un vecchio tipo non più attivo (un po’ come quelli che ti dicono che l’abbonamento che hai al cellulare è di quelli vecchi). E allora? A me piace così, il tipo di contratto è ancora validissimo, pago e ho tutto compreso, fino alla cassetta di sicurezza se mi gira. Insomma, ha provato un po’ a girarci intorno, a farmi passare ai nuovi servizi con le ricariche (che a me non interessano), a dirmi che dovevo pagare n euro (mi sembra 30, gli ho risposto che non ci pensasse proprio), poi alla fine l’ha accordata gratis. Ovviamente, unica tra tutte, ha voluto la denuncia ai Carabinieri ed in originale, pure. E quando le ho detto che le altre con l’occasione della sostituzione mi hanno tutte aumentato il massimale automaticamente e di molto (è stata una lieta sorpresa) mi ha pure detto “Ah si?” con aria di sufficienza. Ma guarda te…
2 thoughts on “Carte che vanno, carte che vengono”
l’ultima frase prova che la tipa non sa fare il suo mestiere. Più hai il massimale alto più c’è possibilità che tu spenda, e quindi più la banca ci guadagna.
Infatti è proprio così, ma c’è di più. A parte che la tipa diceva e mostrava (almeno nella gestione documentaristica) di essere molto esperta e quantomeno “praticona”, ma parlava al telefono di fatti privati dei clienti con me presente (e questo già mi piaceva poco), mi dava del tu (e mi piaceva meno ancora, ci ha provato inizialmente poi ha capito), e quando gli ho fatto notare delle altre carte, ha insinuato che era meglio non farlo sapere a loro, forse riferendosi al fatto che secondo lei non guadagno abbastanza per averle tutte – confermando appunto di non capire granché delle dimaniche di consumo e mostrandosi pure molto cafona. 🙂