Luciano Giustini ragionamenti a lettere..

Walter tu lavori bene…

Bella la manifestazione, bello il discorsetto, bella l’organizzazione, bello, bello tutto. Bravo.

PD: CICCHITTO, 2, 5 MLN E’ UN SOGNO
(ANSA) – ROMA, 25 OTT – ‘Il Circo Massimo puo’ contenere circa 300mila persone: 2 milioni e mezzo e’ un sogno di una notte di mezza estate’, osserva Cicchitto. Dal centrodestra unanime la critica alla manifestazione del Pd. Il sindaco di Roma Alemanno esprime il sospetto che si sia trattato di ‘una manifestazione conservatrice, finalizzata a non far cambiare l’Italia e a non darle una prospettiva di sviluppo’. Quanto all’intervento di Veltroni, di una ‘noia mortale’, secondo il portavoce di Fi Daniele Capezzone.

E va bene. Sulla noia mortale c’è già Zoro che con il suo genio artistico ci dà conto da tempo. Sui numeri, non saranno stati 2 milioni e mezzo, non saranno stati 300 mila, più probabilmente una via di mezzo. Ma per cosa?
Il Centro-sinistra ha come obiettivo primario uno solo: abbattere il governo di Centro-destra. Un po’ poco. Come si è detto, a sinistra sono bravissimi ad organizzare manifestazioni, ma sono incapaci di governare. E pare (lo dice Cacciari), anche di fare proposte concrete. Per fortuna, aggiungo io, viste le premesse. Leonardo sta versando fiumi di inchiostro virtuale da molto tempo per evidenziare la pochezza di questa compagine, a partire da Veltroni stesso. E’ bastata la vicenda Alitalia perché un Berlusconi, non uno dei più fini strateghi, lo massacrasse.
Ora, passata la voglia di strumentalizzare la piazza e fomentare gli studenti (delle università, perché quanto ai studenti liceali, è quasi un gioco da ragazzi), torniamo a riflettere sul valore del buon governo, in modo da evitare contrapposizioni nette che non portano da nessuna parte, eccetto ovviamente creare barriere e steccati inutili.
Un’altra Italia è possibile, dice lo slogan PD, e meno male: ce lo auguriamo tutti. Però, io ribadisco la mia personale convinzione che non è con il bipolarismo che si risolve il problema. L’Italia non è un paese da bipolarismo. Con qualsiasi persona che mastichi di politica io ne discuta, mi trovo d’accordo. E non è neanche un paese da pentapartitismo, o multipartitismo in varie salse.
In ogni caso, è oramai evidente (e c’è voluto un bel po’ d’anni, anche se si poteva capire prima) che le due uniche formazioni politiche presenti finiscono solo per dividere il paese a metà: voi di qua, noi di là. E poi?
Da una parte, tutto quello che va dalla sinistra estrema degli slogan comunisti alla sinistra moderata e cattolica dei teodem. Dall’altra, tutto quello che va dalla destra quasi-razzista passando per un finto centrismo padronale fino alla destra “illuminata” e quasi progressista quale novità politica di Fini. A me sembra, e non solo a me, che ci manca qualcosa.
Penso che il numero giusto di formazioni sia, aldunque, di tre. Due che identificano valori chiari di sinistra e di destra, ed una che si ponga al centro, probabilmente sposando e coinvolgendo una o più delle idee che provengono da entrambi gli schieramenti, e che funga da ago della bilancia, non soffra di estremismi, e tendenzialmente anche di gigantismo.
Bene, dirà qualcuno, perché non è emersa finora? Quello che manca, infatti, è la volontà di creare questo soggetto politico, tutti spaventati dall’ipotesi di ricreare una seconda DC, spazzata via dal malgoverno e dalle inchieste sulla corruzione. D’altra parte la scelta dell’UDC di staccarsi dal centro-destra è stata chiara e forte, ma naturalmente penalizzante, in termini di poltrone e di potere. E questo Casini lo sta scontando e probabilmente subendo, con che risultati lo vedremo.
Eppure qualcosa si muove, in questo ristretto ambito. Nei mesi scorsi è stata lanciata la proposta per una Costituente di Centro, un progetto che mira a promuovere la nascita di un soggetto terzo che si collochi al centro, e in questi giorni ci sono stati alcuni aggiustamenti che vengono identificati nel blog di Bruno Tabacci. A mio vedere, per la situazione che si è venuta a creare, storica e politica, è un progetto interessante, slegato com’è – per ora prima del prossimo appuntamento elettorale nel 2009 – dagli schemi della politica cencelliana, con il necessario divorzio che si è consumato, con la ricerca di un’identità con Pezzotta ed il popolo dei moderati, e di contestuale forza politica e popolare. Un terzo soggetto autonomo potrebbe vedere la luce senza cadere nei temuti democraticismi finto-cristiani e consentendo anche a chi è cattolico di identificarsi in una forza che lo rappresenti pienamente senza doversi smarcare continuamente dai delirii di sinistra, e dando spazio anche a chi, come me, non la pensa nè come Veltroni nè come Berlusconi.
Vedremo.