Leonardo, quando parla di cose di chiesa (e non solo), ha una dote non comune che gli è riconosciuta: è molto pungente. Il miglior blogger 2008, questa volta, si figura un Cristo un po’ apocrifo che, nel giorno del giudizio, darà la giusta punizione a tutti i pretacci che secondo lui, in fondo, non hanno capito niente del Vangelo, gettandoli “a sinistra” (Mt 25,41). E perfino .mau., normalmente un iperrazionalista poco avvezzo a scherzare coi santi, si prodiga in un’ironica pantomima a fil di post, molto divertente.
Questa Chiesa, a volte non si capisce. Beh, personalmente neanche io credo di aver capito molto, in questo caso. Insieme ai tanti, sono rimasto perplesso di fronte alla bocciatura presso l’ONU della depenalizzazione dei reati contro gli omosessuali. A 60 anni esatti dalla dichiarazione universale dei Diritti dell’uomo, qualcuno in sede europea, infatti, sente oggi lo stringente bisogno di garantire più diritti agli omosessuali. (più diritti agli omosessuali, più diritti agli omosessuali, ma dove ho già sentito questa frase… bah.)
Poi ho provato a riflettere, ho cercato di documentarmi, di capire, ed a mente fredda, lasciando da parte per un momento le riflessioni a caldo ho provato a usare un po’ di logica. Siccome da solo non sono neanche tanto bravo, mi sono confrontato con qualche amico (magari più cattolico di me) per una riflessione un po’ di sostanza. Vediamo…
La Francia, a nome dell’Unione Europea, vuole che le Nazioni Unite votino una risoluzione a favore della depenalizzazione dell’omosessualità nell’universo mondo. La Chiesa di Roma si oppone. Ma perché?
Beh, l’opposizione della Santa Sede è dettata da un calcolo molto realistico. In quale paese democratico agli omosessuali è vietato il diritto di espressione? Forse nella cattolicissima Spagna dove regna Almodovar? O nell’Italietta papista e clericale dove Vladimir Luxuria trionfa nell’Isola dei famosi?
Questo non toglie che anche nel Paese più democratico e tollerante ci possano essere persone omofobe e casi di omofobia, ma in quale paese civile dell’Occidente ci sono leggi che giustificano atti di violenza o persino diano ragione a chi solo manchi di rispetto alla persona omosessuale?
Nessuno, si risponderà.
Appunto, nessuno: a che dovrà servire, pertanto, la depenalizzazione del reato di omosessualità dato che in Occidente l’omosessualità non è reato? Dovrebbe servire per ammonire i Paesi non occidentali. Giusto.
Orbene, gli Stati in cui gli omosessuali vanno in galera o vengono addirittura condannati a morte sono principalmente tutti i Paesi islamici. Peccato che una dichiarazione pro-omosessuali delle Nazioni Unite non farà mutare di un epsilon le legislazioni islamiche, anzi convincerà ancor di più la umma musulmana che gli occidentali sono infedeli e pervertiti, che si meritano le peggiori punizioni da parte di Allah (e loro sono dispostissimi a farsi interpreti della volontà divina).
Secondo la Chiesa se l’Occidente vuole incoraggiare la diffusione dei diritti dell’uomo in quelle Nazioni dove le essenziali libertà umane sono conculcate, dovrebbe iniziare con l’insistere fortemente sul diritto fondamentale alla libertà di opinione, di pensiero e di religione. Magari anche del diritto alla vita. E se proprio vogliamo progredire, del diritto alla vita del nascituro. Macché: è in progetto invece di introdurre l’aborto tra i diritti umani promosso da alcune associazioni, sempre all’Assemblea generale dell’ONU.
A cosa dovrà servire, si domanda l’amico, questa nuova dichiarazione di principio dell’Organizzazione delle Nazioni Unite quando già sappiamo che non farà né caldo né freddo in quegli Stati islamici che, bene che vada torturano e male che vada impiccano gli omosessuali? Servirà, forse, ad influire sulle legislazioni dei soli Paesi occidentali per ottenere più celermente il matrimonio gay con annessi e connessi. Ma in questo caso la colpa della Santa Sede è di aver capito dove si voleva andare a parare.
In ogni caso resta la sensazione che una profonda ipocrisia di base sembra permeare costantemente le discussioni e le decisioni che si prendono nel Palazzo di Vetro…
Segnalo due articoli, uno del vaticanista Andrea Tornielli sulla questione e uno di Michele Brambilla:
Il Vaticano e la depenalizzazione dell’omosessualità
Storia di una bufala a mezzo stampa
2 thoughts on “Nicolas, tu lavori bene.”
Ciao Luciano,
spero che la troverai una lettura interessante!
Ho letto con attenzione il tuo post e mi pare che emerga la bravura, tutta cattolica, nel farsi difensore di cause indifendibili. Il tuo ragionamento mi pare volto esclusivamente a ricercare una adesione al pensiero della Chiesa che lascia perplesso anche te e non a individuare quelli che sono i bisogni delle persone omosessuali.
cercherò di riassumere i punti del per i quali non sono daccordo con te:
1) L’opposizione della Santa Sede è dettata da un calcolo molto realistico.E’ davvero realistico, Nel senso che se l’omosessualità fosse oggi una realtà totalmente accettata molti dei sacerdoti e seminaristi che tentano di soffocare l’omosessualità aderendo al sacerdozio fuggirebbero via lasciando vuote le chiese. Ciò comporterebbe una perdita di credibilità totale della Chiesa che ha sempre pescato buona parte dei suoi parroci tra gli omosessuali repressi.
2) si deduce chiaramente da questo tuo post la tua incomprensione per la situazione degli omosessuali. infatti, a tuo parere, non meritano nessun ulteriore diritto rispetto a quello di non essere perseguitati e torturati. Ammesso che sia così. Come posizione mi pare onestamente molto arretrata, ti spiego perchè. L’organizzazione mondiale della sanità ha riconosciuto l’omosessualità come una variante naturale della sessualità, non riesco a capire pertanto come si possa essere contrari a norme che hanno come unico obiettivo quello di migliorare la vita di alcune persone. Sembra invece che bisognerebbe ringraziare solo perchè in italia l’omessualità non è considerato un reato.
3) La Tesi secondo cui la Chiesa negando la depenalizzazione dell’omosessualità alla fine vada a favore degli omosessuali, in quanto nel lungo periodo attraverso iniziative mirate alla difesa della vita e di diritti da te citati, come ad esempio la libertà di espressione,
ed anche il no all’aborto (sempre come difesa e rispetto della vita umana), provochi una sensibilizzazione ai diritti umani tout court (e quindi anche degli omosessuali) in tutti quei paesi in cui oggi vigono torture e omicidi è molto ma molto irrealistica. La realtà la ha spiegata meglio di tutti la stessa chiesa.L’obiettivo del no alla depenalizzazione è quello di evitare che i gay diventino una categoria protetta in tutti sensi!
Pensiamo un attimo: Cosa accadrebbe se passasse la depenalizzazione del reato di omosessualità?
a) I paesi in cui è considerato reato verrebbero messi sotto pressione per la depenalizzazione.
b) Le condizioni degli omosessuali in quei paesi in qui le pene sono inferiori e quindi porbabilmente più avvezzi alla depenalizzazione, diventerebbero più simili a quelle Italiane (non torturati ma senza diritti)
c) Gli omosessuali italiani finirebbero di consolarsi pensando di vivere in un paese che in fin dei conti non li tortura e non gli da diritti.
d) Gli omosessuali italiani lotterebbero ancora di più per vedere riconosciuti i diritti che sono in vigore in tutta l’ Europa occidentale con maggiore forza.
in quanto la posizione dei conservatori italiani che (no torture, no diritti) apparirebbe sempre più uguale a quella dei paesi islamici, da noi considerati arretrati economicamente, socialmente e culturalmente, in cui via via la condizione degli omosessuali volens nolens migliorerebbe.
In pratica il gap tra Italia (ultima riserva Vaticana) e gli altri paesi moderni europei sarebbe ancora più evidente agli occhi dei gay italiani e più in generale della popolazione a cui l’associazione Italia = Paesi ex torturatori non piacerebbe affatto.
4) mi puoi spiegare cosa ci sarebbe di male a riconoscere il matrimonio tra persone dello stesso sesso se queste si vogliono bene e si impegnano con gli stessi doveri degli altri? Perché riconoscere il matrimonio gay non avrebbe altro effetto che migliorare le condizioni di vita degli omosessuali all’interno della nostra società. Evidentemente non pensi che i gay non abbiamo diritto a ricercare la felicità nella stessa misura in cui ne può oggi godere tu.
5) e questo forse è il punto più importante , se questa depenalizzazione portasse a tutte le conseguenze che la chiesa teme ma servisse a far evitare ad un solo omosessuale anche un solo anno di prigione (cosa che mi sembra probabilissima in paesi in cui l’omossualità è punita con pene non severissime) credo che la chiesa dovrebbe schierarsi chiaramente a difesa di quell’unico innocente perchè non esiste nessuna conseguenza così grave da giustificare che quella persona soffra pur di non riconoscere dirtti ad altre.
mi sono permesso di scrivere questa risposta solo perchè credo che tu sia una di quelle persone con cui vale la pena di avere un dialogo costruttivo e che mi permette di vedere il mondo da punti di vista che non conoscevo.
grazie
Damiano
Prima di tutto dichiaro non mi voglio impantanare in argomenti che considero off-topic ( non inerenti ).
Per quanto mi riguarda non si possono mettere nella stessa discussione la richiesta di risoluzione anti-discriminazione e aborto, islam, lobby, commenti di illustri blogger ma cmq voci autonome, ipotetiche guerre di religione.
Sicuramente sarebbe molto interessante cercare di avere una visione di insieme ma penso che non finiremmo mai e ognuno si arenerebbe sulle sue religiosissime o ateissime posizioni.
Il punto crudo e’:
serve questa risoluzione?
Prima di tutto i contenuti: depenalizzazione dell’omosessualità nel mondo.
Siamo stati tutti fieri della moratoria italiana contro la pensa di morte, nessuno ha osato criticare.
Eppure la gente muore, per legge, anche in paesi occidentalissimi, sotto i riflettori di tutto il mondo.
Quella moratoria e’ ancora solo un sogno.
Quali sono i paesi in cui l’omosessualita’ e’ un reato, nel mondo?
Sicuramente quelli a maggioranza islamica e non parlo solo del medio oriente ma anche di oceania.
In un articolo di Repubblica c’e’ una mappa.
La pena capitale è prevista in Mauritania, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Yemen, Sudan, Iran, Afghanistan, Nigeria, Somalia. Il carcere a vita, invece, è previsto in India, Pakistan, Birmania, Guyana (l’unico Stato latinoamericano dove l’omosessualità è reato), Sierra Leone, Uganda, Tanzania, Bangladesh, Barbados.
Poi ci sono le pene ‘minori’ come anni di carcere, punizioni corporali e lavori forzati….
Ah…. negli occidentalissimi U.S.A., in alcuni stati, e’ fuorilegge il sesso anale e/o orale.
Ognuno ha i suoi gusti ma penso che non solo gli omosessuali sono danneggiati da questa ‘discriminazione’. Solo che a loro non resta niente da fare 😉
In Italia ci sono stati diversi casi controversi anche senza leggi ad hoc: casi in zona colosseo ‘gay street’, discriminazione delle forze di polizia verso gente comune.
[Non leggete, e’ una provocazione: anche in vaticano c’e’ discriminazione ed e’ uno stato estero]
Insomma… secondo me la discriminazione esiste.
La risoluzione e’ necessaria quindi.
La risoluzione parla di matrimonio tra omosessuali?
No.
Possiamo poi parlare sull’opportunità del matrimonio tra gay ma e’ un altro discorso.
Per chiudere e alleggerire gli animi cito un ‘poeta contemporaneo’ , Daniele Silvestri:
sei diverso da noi
ma che vuoi, sono gay fatti miei
che disturbo ne hai
quale enorme disagio ne trai
sono gay sono gay
si sono gay
No non sono gay, ma vorrei
ma lo sai quanti geni ed eroi sono gay
non lo sai?
o non vuoi ricordare
preferisci pensare
che un gay sia una sorta di errore
una cosa immorale
o nel caso migliore
un giullare, un fenomeno da baraccone
e lo tollererai solo in quanto eccezione
e lo tollererai solo in televisione
lo chiamano gay
e tu pensi ricchione