Credo, tra l’altro, visto che sta prendendo corpo l’ipotesi che sia stato pagato un riscatto per la liberazione di Giuliana Sgrena, che il governo italiano stia ripetutamente invitando gli italiani a non recarsi in Iraq, perché si sarebbe – come dire – “stufato” di pagare per la liberazione degli ostaggi, di perdere vite umane tra i nostri connazionali e ora di perderle anche grazie agli “incidenti” americani.
Il che è comprensibile.
Certo, resta la profonda tristezza di non poter neanche fare informazione giornalistica. E se questa è un’altra conferma che lì si è in guerra, beh non ce n’era affatto bisogno: ce ne eravamo accorti già dalla vicenda di Enzo Baldoni.
In ogni caso, ora che perfino la Sgrena ha dichiarato che in queste condizioni in Iraq non ci torna, sostanzialmente perché – ha detto – è inutile, forse in questo senso ha ragione il governo, che meno ci si va è meglio è. Visto che, comunque, serve anche a poco. Magari era il caso di non mandarci anche i soldati.
3 thoughts on “Opinions”
Non “magari”, Luciano…. “sicuramente” non era il caso di mandarci anche i soldati… 🙁
Tutto cio ovviamente IMHO. 😉
O forse il motivo per cui i giornalisti vengono rapiti e’ proprio questo: per non farli tornare. Giornalista non vede, popolo non duole. Guarda che non e’ bello star li ad ammazzare civili con tutti ‘sti impiccioni sempre appollaiati sulla spalla a contare donne e bambini, eh. Il che ci porta ad una domanda: ma chi e’ che effettivamente li fa rapire? Forse quelli che poi “per sbaglio”, gli sparano contro quando li liberano? Solita paranoia complottista antiamericana? Sara’, per il momento sono loro quelli che hanno conquistato un bel posticino interessante dove piazzare altre bombe atomiche.
We’re all living in America
Coca Cola, sometimes war
we’re all living in America
America
America
(Rammstein)
Anche perché se è effettivamente passata l’idea che l’Italia paghi i riscatti, gli italiani sarebbero i primi bersagli dei rapimenti.
E non credo proprio sia il caso di essere COSì sprovveduti.