Non c’e’ dubbio che questa sara’ l’immagine che verra’ tramandata alla storia di questa guerra all’Iraq. Strana guerra. Anche l’improvvisa e repentina sparizione della totalita’ dei politici e del regime e’ strana: accordo per la vita? Accordo di altro tipo? Gli sono sfuggiti ancora? Ma si..
Chi commenta questa guerra lo fa in due modi: da una parte ci sono quelli che pensano che Bush abbia sbagliato tutto. Dall’altra quelli che pensano che, si’ beh forse il metodo non e’ dei migliori, ma andava fatto cosi’: il regime doveva essere abbattuto con la forza. I primi sono la maggioranza, i secondi pensano che, come al solito, la maggioranza non ha capito niente. Sara’ la Storia a dire chi ha ragione.
Perlomeno, adesso sembriamo tutti sollevati. Io sono sollevato. Vedere che la guerra e’ sostanzialmente ad una svolta mi fa pensare “Meno male”, cioe’ il male minore, proprio come Bush jr. Pero’ questi giorni passati nell’angoscia dei telegiornali e delle radio che parlavano dei civili uccisi per errore, dei giornalisti uccisi per errore, dei palazzi pieni di famiglie bombardati per errore, dei mercati con bambini e mamme inermi uccise per errore, della guerra fatta per un gigantesco errore (dell’Onu, scuola di pensiero seguita anche da me) non possono mettere a tacere un bel niente. Qualcuno pensa che vale la pena sacrificare cosi’ tante vite umane (compresi migliaia di militari iracheni e decine di mmilitari USA: qualcuno forse non li considera persone) per “liberare” un popolo dalla dittatura, avere il controllo delle risorse petrolifere, eliminare un regime che fiancheggia il terrorismo. Ah, se c’e’ qualcuno, e ci sono, grazie, fuori di qui. Agli americani piace molto fare cosi’: lo fecero cinquant’anni fa anche da noi: ci “liberarono”. Sbarco, bombardamento, ricostruzione, accordi commerciali, fanno finta di essere i buoni. Corsi e ricorsi storici, diceva Vico.
Troppo facile, dico io..