Che Mario Monti fosse presente su Twitter, lo si sapeva perché era comparso un profilo, poi rivelatosi falso, che riportava alcune sue frasi, ma passate le prime incertezze il presidente del Consiglio ha deciso di usare il popolare social network per scrivere ai suoi sostenitori e per annunciare la sua partecipazione diretta alla competizione politica in vista delle elezioni del febbraio 2013, ponendo come obiettivo la sua “agenda” di proposte e riforme: il profilo ufficiale è così l’ormai noto @senatoreMonti (anche se non ancora verificato, ma è solo questione di tempo).
Diciamo subito che, insieme al nuovo arrivato molto della discussione telematica politica oramai passa per Twitter, muovendo equilibri comunicativi e costringendo anche i suoi competitor a contromisure “social”.
Ripercorriamo le tappe dei cinguettii del professore. Il primo tweet è del 23 dic 2012 alle 22:14, gli altri a seguire di poche ore: a quel punto totalizza poco meno di 7.000 follower mentre il suo falso è già oltre i 20.000, anche perché i profili sono praticamente uguali. Appena Twitter ci mette una pezza (peraltro tardiva e sostanzialmente inutile, giacché vista la malaparata il gestore del finto profilo aveva cominciato ad ironizzarci su), il trend si inverte e comincia la “salita in campo” su Twitter del senatore: i follower cominciano a seguire quello giusto (ma che fatica, ogni volta).
Berlusconi non vuol essere da meno e “sale su Twitter” anche lui. Purtroppo, però, i suoi follower sono pochi (al 31 Dicembre circa 17.000) così probabilmente lo staff decide per una manovra molto azzardata che porta il numero di follower incredibilmente a 70.000 in meno di 24 ore. L’andamento che ne consegue, come certificato da TwitterCounter.com è il seguente (clicca sull’immagine per ingrandirla):
Come si vede dalla curva (in alto: quella azzurra) c’è un improvviso picco di follower il 31 dicembre, che gli permette di raggiungere il “rivale” ma che appare estremamente innaturale (*), conoscendo le dinamiche di Twitter (ne parla il Corriere.it). Ma tant’é. Tra l’altro mentre per il profilo Monti, il software dà una predizione lineare di aumento dei follower, delinando un andamento del profilo che è costante e “sano”, per Berlusconi Twitter count è più cauto (qui l’analisi dinamica, per non riempire di troppi grafici il post).
Una nota di colore: probabilmente pochi sanno che c’è un altro profilo Twitter “@BerIusconi” (con la I al posto della L) attivo da Novembre 2012 e ad oggi attestato sui 280 follower, che sperabilmente è un fake, altrimenti un esperimento non si sa di chi. I tweet sono senza sbavature, riportano frasi e congetture di Berlusconi (anche se in misura molto minore rispetto al nuovo profilo, dove sovrabbondano), e linkano ai due siti forzasilvio.it e pdl.it.
Torniamo a Monti. I tweet iniziano il 23 Dicembre, e proseguono poi il 25 e a seguire nei giorni successivi. La rilevazione del 23/12/12 è di 6.970 follower, il 27/12/12 è di 55.740 (per la cronaca il falso Monti il 27/12/12 aveva raggiunto 41.214 follower, che è un bel numero, comunque la si veda). Va osservato che c’è un altro profilo Twitter di interesse: @palazzo_chigi. Fa capo alla Presidenza del Consiglio e probabilmente al momento è gestito dallo stesso staff del professore (o parte di esso), ha ad oggi poco meno di 10.000 follower, ed i link sono tutti riferiti al sito governo.it. A proposito di staff, Jacopo Iacoboni sulla Stampa del 27/12 riporta che i tweet sono scritti materialmente da Elisabetta Olivi, mentre nel team c’è Gianluca Sgueo, che si occupa del sito e dell’account di Palazzo Chigi, e Silvia Colombo (la follower n.1, che si occupa di aspetti materiali): “Questo piccolo gruppo di persone ha convinto Monti ad essere presente sul social network che lui all’inizio guardava con un po’ di diffidenza. Ma in questi mesi al professore non è sfuggito quanto si stia affermando lo strumento-twitter” (ivi).
Parlando di Twitter, non poteva mancare la polemica. Sgueo (“Currently in charge of the Dialogue between the Monti Government & civil society”) è anche colui che annuncia il 27/12 che “il @SenMarioMonti è stato eliminato. Addio al fake”. Sulla vicenda se ne può leggere un sunto su Polisblog, e lo scambio su Twitter (con un allarmato Stefano Epifani) seguendo il link al tweet originale.
Dalla mezzanotte del 27 dicembre, Monti su Twitter ha cominciato a seguire qualcuno: ad oggi solo 21 profili, la maggior parte costituita da enti o fondazioni non-profit del settore imprenditoriale e sociale, in particolare giovanile e femminile. Interessante scorrerne alcuni:
Valore D (associazione di grandi imprese creata in Italia per sostenere la leadership femminile in azienda), La 27ora del Corriere.it (“un blog al femminile: racconta le storie e le idee di chi insegue un equilibrio tra lavoro (che sia in ufficio o in casa), famiglia, se stesse”), RENA (“un’associazione indipendente di giovani che lavorano per un paese a regola d’ARTE – Apertura Responsabilità Trasparenza Equilibrio.”), FAI (il Fondo per l’Ambiente Italiano, una prova significativa di attenzione, visto che è uno dei più bistrattati), Save the Children (che spero non abbia bisogno di presentazioni), Amnesty International (idem), la Comunità Sant’Egidio (come poteva mancare, visto l’endorsement reciproco?), Coldiretti Giovani (“imprenditori agricoli dai 18 ai 30 anni della più grande organizzazione agricola italiana”), Caritas Italiana, Caritas Europa (siamo europei, no?), Emergency, l’Associazione Cometa (“Ispirandosi ai principi cristiani, Cometa è un luogo che accoglie per educare bambini e ragazzi attraverso la condivisione quotidiana di tutti i loro bisogni – dall’affido familiare allo studio fino alla formazione professionale”, vicina a CL), Fondazione Bellisario (“Ente Morale giuridicamente riconosciuto per lo studio e la progettazione di interventi rivolti alle esigenze dell’imprenditoria e del management femminile”), e il “solito” Forum Giovani già convocato al momento del suo insediamento a Palazzo Chigi.
Monti conta attualmente al momento di scrivere più 80.000 follower, ma la “salita social” del professore non è più limitata soltanto a Twitter, avendo lanciato due siti Web: il principale è agenda-monti.it, funzionale alla consultazione dell’agenda programmatica che ha ideato e lanciato nell’agone politico insieme ad alcuni articoli, e peragendamonti.it, un sito orientato alla partecipazione civile attraverso una registrazione, una collocazione territoriale ed una serie di attività di collaborazione e proposte tramite la piattaforma.
Manca una pagina o un profilo Facebook riconducibile direttamente a Monti, ma in realtà ci sono già le pagine per iniziativa delle varie componenti del soggetto politico che fa riferimento al professore, a partire da Verso la Terza Repubblica passando per Italia Futura. Il tutto con lo sforzo, che per ora sembra riuscito, di mantenere quel senso di serietà e di richiamo della società civile al quale il senatore a vita tiene molto. Il tutto in una dinamica comunicativa come sempre piuttosto ..sobria.