Trovo che i cartelloni del centro-sinistra che appaiono a Roma di questi tempi siano controproducenti (per la sinistra, intendo).
Che vuol dire “Oggi devolution, domani Italia”? Si può anche ritenere che la devolution sia positiva. Chi ha dimostrato che è male? Qualcuno ha sentore che lo sia? No, infatti non lo è. Il decentramento in sè non è negativo, specie se attuato in senso federalista (e applicando il principio di sussidiarietà) in uno Stato con regole moderne. La devolution come l’ha implementata questo governo, in caso, è sbagliata. Ma la comunicazione non rende per nulla questo concetto.
Che vuol dire “Oggi leggi su misura, domani riforme”? Casomai si sarebbe dovuto scrivere: “Oggi leggi ad personam” (scomodando il latino), perchè le leggi su misura hanno un significato anche positivo (su misura del paese, o della regione, o della situazione, ecc.). Mentre le leggi a cui ci si riferisce, credo, sono quelle previste per favorire o meno solo alcune persone.
(Ops..vedo adesso che Massimo ha postato anche lui una cosa sull’argomento. Ma mi sembra sia d’idea opposta alla mia, credo…)
2 thoughts on “Cartelloni sinistri”
La critica più tecnica e meno politica che ho sentito in merito alla Devolution è che in un sistema che già fatica a quadrare avendo un unico centro di spesa (anche se non è propriamente così), moltiplicarlo a venti potrebbe essere mortale per il sistema (non necessariamente per le parti).
Beh da quanto mi risulta da un’osservazione distratta del fenomeno, mi sembra che l’implementazione di questo governo verso il federalismo si possa ricondurre ad un principio di “arrangiatevi da soli qua non ce sta un euro” suddiviso in categorie Nord/Sud, col risultato pratico che comuni e regioni tendono oramai a rastrellare tutti i soldi possibili per poi FORSE restituirli in servizi, per coprire i costi dei quali i sussidi del governo centrale non bastano più in nessun modo. La soddisfazione leghista credo (a naso) risieda nel fatto che le regioni del Nord, essendo più ricche possono chiedere di più e restituire in proporzione servizi più opulenti.