Non mi è piaciuto granché. Per carità, tutte cose di ottima qualità. Il fritto di pesce era buonissimo. Il sushi doveva essere buono, ma non m’è piaciuto, che ci posso fare. Il gelato al the verde non ha migliorato molto le cose. Il conto è stato la pietra tombale su qualsiasi eventuale prossima esperienza al giapponese. E la cena mi era offerta…per dire.
Diciamo che ho pensato, molto provincialmente, questo: con 115 euro, in due persone, io faccio una cena in una qualsiasi eccellente trattoria di Roma (anche non di cucina romana) dove si mangiano prelibatezze che i giapponesi si sognano. Ecco.
La cucina italiana non ha eguali. Non riescono a farmi cambiare idea. Oramai le ho provate quasi tutte. Mi rimane fuori solo l’azteco e l’australiano, ma non credo che….
…e poi c’è questo retrogusto che mi torna su e non riesco a farmi passare, un mix di Glisolid e una grappa di scarsa qualità…
8 thoughts on “La mia prima volta al ristorante giapponese”
eheheh suvvia il giapponese ha i suoi lati positivi… sapori molto delicati, sottili equilibri…
no eh? 😀
ma in quale sei stato?
cmq con 115 altro che trattoria ti faccio mangiare in un ristorante con maître e chef d’alta scuola :)))
non si dice “fritto di pesce” ma tenpura (che poi il nome deriva dalle quattro tempora…)
Quanto al sushi, sei semplicemente prevenuto. L’unica cosa su cui ti do ragione è il prezzo scandaloso dei ristoranti giapponesi, anche se 115 in due non li paghiamo nemmeno a Milano: non è che vi siete strafogati? 😛
Luca: 😀
Mau: bah, prevenuto…mi sono fidato e ho mangiato senza pensare che fosse cibo nuovo e indigesto, ma alla fine è stato indigesto. Colpa mia? Può darsi, ho lo stomaco delicato.
Sul conto, allora: abbiamo preso germogli di soia (buoni), poi una brodaglia vegetale con dentro spaghetti di soia, e dopo una ciotola grande ognuno con dentro riso e pesce crudo in varie qualità e quantità. Ricordo che sono stato avvertito della presenza di un vegetale verde tipo sapone che ha l’effetto di farti morire temporaneamente, se ingerito da solo e in quantità superiore ai 2 mm. Poi un fritto (tenpura) che come detto mi è piaciuto davvero, 4 “coni” (sushi lunghi, tipo cono gelato) abbastanza buoni con riso e uova di salmone, gelato e sakè.
Gusto e consistenza del sushi (o sashimi) sono difficili da accettare, io ho dovuto mangiare a denti stretti le prime due volte, adesso lo trovo meraviglioso.
ribadisco che mi pare caro…
mi pare che di sshi se ne sia già parlato una volta…:-)
sushi si, ma solo tonno e salmone, oppure quei bei lettini di riso con tonno salmone gamberi o polipi
saschimi idem.
tenpura non digerisco poi il fritto nn mi piace moltissimo, i dolci meglio saltarli e fare sempre sempre attenzione allo zenzero saponettoso e al wasabi, che prima non riuscivo a comprendere e che ora invece non dico di adorare, ma inizio a familiarizzare.
il prezzo si, è una pietra tombale pesantissima 🙂
purtroppo….
però cercando io di non superare i venticinque euri massimo trenta, quantomeno non ingrasso 🙂
Silvia grazie per le info. Poi ci andiamo insieme eh? Voglio vedere per riuscire a stare in 25 euro cosa mangiamo 😀
vogliamo mettere la pasta alla carbonara in confronto a qualsiasi piatto giapponese?
Non c’è storia!