Grazie alla gentilezza di Padre Antonio Spadaro ho potuto partecipare all’incontro che si è tenuto a Roma alla splendida Terrazza Caffarelli con Vinton Cerf, l’uomo che oltre alla sua poderosa formazione culturale e professionale vanta un titolo che renderebbe orgoglioso chiunque: è infatti l’inventore di Internet. Vint Cerf e Tim Berners-Lee si dividono la fama l’uno della creazione e fondazione dell’infrastruttura della rete, e l’altro del Web, ovvero della struttura di protocolli (il World Wide Web appunto) che ci permette dagli anni ’90 di navigare su Internet.
In quest’occasione si è potuto parlare di temi che sono fondamentali nell’aspetto umano dell’interazione telematica, e a farlo, insieme ad Antonio Spadaro e oltre a Vinton Cerf c’era anche mons. Celli, presidente del Pontificio consiglio delle comunicazioni sociali. Ecco un breve resoconto delle cose che mi hanno colpito di più. Il tema della serata, organizzata insieme a Google e Civiltà Cattolica, era “Internet dono di Dio”.
Celli:
Chi è il tuo prossimo? È una domanda chiave da porsi di fronte a Internet. Nell’insegnamento cristiano il prossimo sono le persone che ti trovi affianco… il tuo vicino di prossimità. Ma la cura che poni nell’affrontare le relazioni con chi ti trovi affianco si può declinare nel mondo del Web con altrettanta efficacia, e soprattutto attenzione. Il dialogo è lo strumento fondamentale, senza dialogo non ci si può porre in una forma di relazione con l’altro che sia amico o semplice internauta casuale. Ma il dialogo, che va sempre bene, dove a volte conta il saper argomentare e altre volte è proprio la rinuncia a voler imporre le proprie idee ad essere necessaria, ha un elemento essenziale: l’ascolto. Senza l’ascolto profondo, attento e rispettoso dell’altro non ci può essere una vera relazione col nostro prossimo.
Spadaro:
Abbiamo un enorme surplus di conoscenza. Diversa da prima che era per piccoli gruppi, testi, didattici ecc. Questo surplus si struttura e dipana appunto in quella che viene chiamata intelligenza collettiva …ma che cosa ce ne facciamo di tutta questa conoscenza condivisa di intelligenze.. Anche spiritualità condivisa…
E cosa ne può fare la Chiesa?
La dimensione da scoprire e riscoprire è sicuramente la dimensione dell’inclusività. Che è propria di questo Papa. Ed è propria di Internet! Una “chiesa delle porte aperte”. Internet in questo senso è inclusivo senza precedenti.
Celli:
Ma ci toglie tempo. C’è una spiritualita laica dell’uomo. Tu mi chiedevi che cosa ne può fare la chiesa…
L’apporto principale è nella relazione della condivisione: è un camminare con.
“La mia parrocchia è il vasto mondo”. (Yves Congar)
Cerf:
Internet è un dono. Senza dubbio. La chiesa può fare molto per riuscire a capire e ad interpretare i contenuti sulla rete, che a volte sono interessanti, altre volte da rigettare, e nel mezzo c’è il resto, il dialogo, il continuo intrecciarsi delle idee e delle discussioni costruttive e distruttive.
Spadaro:
Come si fa a fare incontro e dialogo sulla rete? Le risposte che ho da Google che mi conosce e mi corrisponde meglio sono sempre più efficienti ed efficaci. Ma rischio di perdere l’alterità.
Celli:
Noi abbiamo il “problema” del magistero autoritativo. Invece in rete non c’è. Ci deve essere invece un dialogo rispettoso con l’altro. Con la verità dell’altro. Su Internet non c’è la verità con la V ma “le verità”. Accogliere l’altro come una ricchezza nel mio cammino di ricerca.
Cerf:
Il “dono” della rete è proprio avere risposte da chi non la pensa come te. E tu devi essere pronto a dialogare e ascoltare chi non è d’accordo con te!