Non è che ci sia tanto da dire. Il Manifesto dice abbastanza: “Soluzione Putin” mi sembra adatto.
Lui non tratta, lui massacra (chi?). Poi, ci saranno stati errori, disorganizzazione, improvvisazione, ma è chiaro che la “linea” era quella: tutto e tutti e niente tracce per favore. Sembra di stare in Italia, solo che lì sono più freddi e spietati.
Siamo a 400 morti, la metà bambini, e la conta non sembra finire.
Stiamo facendo l’abitudine a morti e massacri? No, per favore, non abituamoci, non c’è niente cui abituarsi. Stiamo solo vivendo in una fase storica da incubo, una terza guerra mondiale in sordina, camuffata, silenziata, lontana eppure vicina grazie alla tv.
Vogliamo vedere oltre e capire che non esistono soluzioni preconfezionate a tali e tante tragedie, e che ogni strada comporta vantaggi e svantaggi, vogliamo credere che la democrazia non è binaria come paventa Leo, la democrazia è viva e vegeta, solo che siamo governati da gente incapace. Incapace di portarla veramente. Tutto qui. Non vediamo l’ora che se ne vadano. Lontano.