Luciano Giustini ragionamenti a lettere..

In caso di necessità…

Potrebbe tornarvi utile questo piccolo vademecum sul disinnamoramento. Scritto dopo affannosi momenti di sofferenza, un lungo apprendistato ed una robusta esperienza, vi giovi sapere che c’è anche tanta lettura dietro, ed è stato stilato con l’attiva collaborazione di Silvia – Pensieridicarta (le esperienze, le osservazioni e le note in corsivo sono sue) e con la consulenza di Marianna – Smoking permitted, due blogger da 90. Non me ne vogliate quindi…
Aggiornamento. Può essere utile e dilettevole la lettura del testo di Veniero Scarselli L’illusione del “partner migliore” che ho inserito in questo sito in un estratto significativo (nel post ci sono i riferimenti ai testi completi)

Disinnamorarsi: possibile?
La volontà vi sostiene in modo chiaro, incontrovertibile, sincero, il vostro io razionale ne è certo: la persona di cui vi siete innamorati non è quella giusta. Di più: non è la persona di cui dovevate innamorarvi. Siete sicuri che la relazione con questa persona è impossibile, per motivi validi e dimostrabili. Probabilmente ci litigate e basta, oppure già vi odiate (e state scambiando questo per un caso di amore/odio), o avete due mentalità opposte, oppure continuate a desiderare di lasciarvi, o altre motivazioni, inclusi ovviamente amici e conoscenti che confermano in pieno i vostri ragionamenti ma di cui non riuscite a trovare supporto nel cuore. Infatti, ormai è tardi: quando ci pensate, lo capite.
Scriveva Stendhal: Per evitare l’innamoramento occorre agire subito, nei primissimi momenti, dopo può essere troppo tardi.
Il cervello ha la certezza e questo è importante. Ma la mente vacilla, l’io cosciente non riesce a togliere di torno l’immagine di questa persona. Riconosci chiaramente tutti i sintomi dell’innamoramento – li conosciamo bene: pensiero ossessivo, proiezione al futuro, sogni ad occhi aperti, etc. La letteratura trabocca di questi segnali e per i più pragmatici c’è anche una voce su Wikipedia, che peraltro riporta la teoria di Alberoni su innamoramento ed amore.
Insomma ci sei dentro, e non sai cosa fare. Come si può, senza diventare pazzi, conciliare questo stato di opposti enti? Da una parte un sentimento vivo e potente (l’amore, il motore dell’universo), dall’altro la mente che fornisce constatazione di assoluta incompatibilità. E’ un po’ come lottare contro sè stessi. Bisogna fare di necessità virtù, aguzzare l’ingegno.
Innanzitutto, credo che ci debba essere una forte motivazione razionale, personale, e un profondo convincimento. Un po’ come quando decidete di smettere di fumare. Se con questa persona ci andate d’accordissimo e quando ci state insieme siete felici, ovviamente questa lettura non ha senso: perché mai vorreste disinnamorarvi? Le scuse come i “ridiamo su cose diverse” sono sciocchezze. Ci deve essere una grave ragione, ed una forte incompatibilità su cose fondamentali. Se le motivazioni sono invece fragili, lievi come può essere il gusto di un colore diverso, sarà il vostro stesso io razionale a crollare per primo.
Premessa n.1: sgrombriamo subito il campo dai dubbi. Disinnamorarsi, nel senso di non provare più nulla per la persona – specie se “a comando”, è impossibile, e questo dovrebbe essere chiaro anche vedendo come funziona l’innamoramento. Solo il tempo può dare una mano perché è provato che l’innamoramento s’affievola comunque dopo un certo periodo (variabile molto ed a seconda delle circostanze, della distanza, delle volte che si vede la persona, ecc.).
Premessa n.2: Qualcosa si può fare lo stesso, e non è poco.
Premessa n.3: A quanto si evince da alcuni saggi in merito[1] ci si innamora di una sola persona alla volta. Quindi se vi succede di innamorarvi (veramente) di un’altra persona, avete buone probabilità di dimenticarvi della precedente.
Il problema consiste nel fatto che comunque l’innamoramento è temporaneo, dunque anche il ricordo tornerà. In effetti, il disinnamoramento non è un processo per così dire “meccanico” ma cognitivo. Per fare un paragone, assomiglia più all’elaborazione del lutto: è un momento di crescita interiore nel quale la persona deve fare i conti con una realtà cambiata. Inutile cercare di cristallizarla e di riferirsi al passato: in quel caso si tratta di idealizzazione.


Ora i 10, anzi gli 11 punti.
1. Regola Aurea: Non vedere la persona.
Anche se a volte non vedere la persone contribuisce in taluni ad amplificarne la mancanza, e di conseguenza l’idealizzazione, autoconvincendosi che si perde più di quel che si crede e teme.
2. Non vedere anche le foto della persona. Per la mente è, infatti, sostanzialmente uguale: è la stessa zona del cervello che si attiva e che rimette in circolo le sostanze chimiche preposte all’amore romantico[1].
3. Rivedendo la persona si ricomincia da zero: è scientifico. Proprio come quando si smette di fumare, basta una volta per ricadere. Quindi se ad es. lavorate nello stesso ufficio, oppure la persona abita insieme a voi, il problema si complica molto.
4. Non vedere la persona è molto più importante di non sentirla, ma è meglio anche non sentirla, ovviamente. Anche se non del tutto (vedi punto 10).
5. Chiedete alla persona di non cercarvi e di non chiamarvi, se possibile. Se questo non è possibile – ad es. perchè siete in due ad essere innamorati il problema si complica enormemente.
Soprattutto perchè se si viene cercati, si alimenta il fuoco consumante dell’ego, puntellando la propria autostima e sentendoci ahimè, riamati. E non c’è niente di peggio…
6. Il luogo comune di non uscire con amici della persona è falso: alla mente non cambia niente se uscite con suoi amici o no, tanto penserete a questa persona ugualmente. Invece, distrarsi fa benissimo (ecco, distrarsi naturalmente, non far finta di distrarsi: la differenza esiste, e necessita di una profonda buona volontà da parte di chi mette in atto tutto il meccanismo)
7. Evitate però di uscire con coppie, in quanto equivale ad uscire in compagnia di amici che vi fumano davanti con piacere mentre voi state cercando di smettere.
Certo, ci sono coppie e coppie: uscire con coppie che vi escludono in quanto single parlottandosi all’orecchio e scambiandosi coccole e carezze non facilita. Vedere coppie che stanno insieme senza un perchè, aiuta a sentirsi un pò tutti sulla stessa barca, e se non è vero che mal comune mezzo gaudio, almeno uno si guarda dentro e non si sente terribilmente solo, aiuta a ridimensionare le cose ai propri occhi, tutto sommato. Io sono anche dell’idea che uscire con coppie che invece si amano sul serio, siuta a ridare fiducia nell’amore e nella vita di coppia. almeno, a me capita 🙂
8. Può essere molto utile parlare (o iniziare una terapia) con uno psicologo: disinnamorarsi richiede una profonda elaborazione mentale, quindi bisogna aver ben chiaro perchè lo si stia facendo e gli strumenti di analisi della situazione, che uno psicologo sa fornire.
9. Va però scelto uno psicologo conscio che per la salute mentale dell’uno bisogna rinunciare all’amore per l’altro. Se lo psicologo (per tipologia di approccio) sostiene la tesi dell’amore romantico come sentimento ineludibile che va vissuto e portato a conclusione per liberarsene, non va bene. E’ la teoria della liberazione da un’ossessione possibile soltanto vivendola e “bruciandola”. In realtà, se la premessa è corretta e cioè che l’innamoramento è verso la persona sbagliata, rovinare la propria vita e quella dell’altra persona, non è una buona strategia.
Le cose problematiche sono come nodi: o li sciogli, e allora cessano di essere un problema, oppure li accetti come nodi, e anche in quel caso, cessa la loro natura traumatica. A volte un amore che credi tale viene amplificato a dismisura dalla sua natura di amore celato. Basterebbe poter dire all’altro: ok, io credo di amarti e credo che tu sia la persona meno indicata per me, e io per te. Nello specifico, posso dire che poter esperire una sensazione mi aiuta a superarla. Il solo atto di liberarsi di questo pensieri, di questa responsabilità di provare cose che non “dovevano” provarsi, può aiutare molto. (…)
La seconda volta che ho percepito che mi stavo innamorando della persona sbagliata, ero più preparata, e giuro, avrei voluto bloccarla sul nascere la cosa, ma non ci sono ben riuscita. Anche se a posteriori, se avessi seguito le regole che tu hai stilato in effetti forse mi sarei cavata dall’impiccio molto prima 🙂 In questo caso, tagliare i ponti mi è servito grandemente.
E la terza votla che mi sono trovata a potermi innmorare della persona sbagliata…. beh, non so, è che non mi pareva sbagliata, però tant’è, mi sono ritrovata appunto a dirgli che per favore non mi rompesse l’anima e mi lasciasse volergli bene a modo mio, e di non comportarsi in altro modo da quello che desiderava, senza timori, che io avrei fatto lo stesso. Adesso, complice soprattuto la distanza, sto meno male. E il dramma, o la cosa bella non lo so, è che non è che sia meno innamorata, è che non soffro. E mi pare un bel traguardo.

10. In qualche modo, si tratta di “dimenticare l’amore[2]. Suona male ed è una cosa brutta, ma è anche vero che bisogna decidersi: o vivere un amore impossibile, o ridurlo consapevolmente. Delle due una. Una via di mezzo non c’è, o porta all’incongruenza e tendenzialmente anche alla fuga dalla realtà.
La riduzione consapevole :). Vivere un amore se impossibile, porta solo dolore. E poi l’amore vero non è impossibile, si trovano soluzioni: i litigi, il dolore, tutte le negatività, sono segnali che la relazione non deve essere vissuta. Nonostante la potenza del sentimento in questione a volte. Due persone insieme devono star bene (ragionevolmente bene, insomma, non è fattibile una linea dritta di serenità, ma non deve certo essere una curva verso il baratro dello star male, no?)
11. Vi è un altro punto importante sul quale vale la pena di soffermarsi. L’innamoramento, infatti, non è solamente una passione ed uno slancio verso l’altro, ma è anche un’occhiata che lanciamo verso noi stessi che ci restituisce un risultato senza mediazioni. La persona di cui ci innamoriamo, infatti, non è una persona qualsiasi, ma è quella che il nostro Io intimo desidera rispetto all’Io razionale. A volte coincidono, altre volte no, e la diversità genera una tensione interiore che, anche se viene controllata, può dare molti problemi. La soluzione del rebus è semplicemente accettare che a noi piace il tipo di persona di cui ci siamo innamorati e non quella di cui ci vorremmo innamorare. Sembra semplice ma in realtà le convenzioni sociali, le aspettative di cui talvolta siamo investiti, e le nostre stesse convinzioni, fanno si che possiamo cercare un tipo di partner diverso da quello con cui realmente vorremmo stare.
Per avere un conforto di quanto detto, possiamo riferirci a San Paolo, che nelle note autobiografiche delle Lettere fa delle affermazioni molto simili. Tuttavia, aggiunge anche che trovarci di fronte ad alcune verità di noi stessi non significa che queste siano l’unico aspetto della nostra vita, ma ci mantengono nell’umiltà, che non è scoraggiamento nè pessimismo, ma fiducia estrema in Dio, precisava l’Apostolo delle genti.
Nel concreto, l’invito è a cambiare ed a migliorarci. Il fatto che si sia innamorati di una persona che non ci piace, può voler dire che noi stessi, o qualcosa di noi, non ci piace. Così, può essere un buon ponte, anche se pieno di insidie e di dolori, per passare ad uno stato di personalità migliore e più maturo del precedente.

Aggiornamenti e ulteriori riflessioni

Un piccolo trucco può essere risentirsi ogni tanto, per azzerare il naturale processo di idealizzazione dell’altra persona. Sentendosi, si riverifica periodicamente quell’incompatibilità alla base della decisione presa, e magari l’arrabbiatura rimette in circolo la netta sensazione di inconciliabilità di convivenza, che fa molto bene al desiderio conscio di uscire dallo stato di innamoramento.
Occhio che non prenda il sopravvento invece l’opposto… 😉

Un’altra piccola strategia è quella di pensare alla persona di cui si è innamorati inserita in una situazione importante della propria vita, perché spesso nel quotidiano si perdono quelle sfumature, diluite nelle abitudini, che invece aiutano ad accorgersi dell’insussistenza del rapporto (un po’ come il vecchio detto “gli amici si vedono nelle occasioni”, può valere anche per queste cose).
Provate ad immaginare, ad esempio, un evento importante come può essere la laurea, o il matrimonio. La persona non vivrà quel momento come voi e “con voi”, anzi probabilmente ve lo rovinerà, quasi sicuramente senza volerlo. Questo accade perché non si è compatibili e non ci si ama realmente. La persona giusta, infatti, è quella con la quale si condividono – senza bisogno di doverselo dire – momenti belli e brutti, comunque importanti, del proprio vissuto: si ha piena consapevolezza che si è in due a viverli. La persona sbagliata, viceversa, anche se ne siete innamorati pazzi, genera quella situazione opposta in cui l’uno vive un sentimento forte, di gioia o dolore, mentre l’altro di indifferenza, più o meno celata. Infatti si dice che l’indifferenza uccide l’amore.
Questo sarebbe da leggere e rileggere fin da piccoli. invece di “non accettare caramelle dagli sconosciuti”, “non guardare troppa tv” e “vai piano e fai attenzione”, le madri dovrebbero dire e ridire questa cosa ai loro figli fin da piccoli. Saremmo tutti adulti migliori sotto certi aspetti. O più semplicemnte, saremmo tutti adulti.

Se l’amore è condivisione, unione, vivrete questi momenti in profonda unione, anche se solo nella vostra immaginazione, con la persona giusta. Viceversa, visualizzate quanto questa persona sia distante dal vostro sentire, e avrete aggiunto altri tasselli importanti al disinnamoramento. Constatando infatti che vivere quei momenti da soli o insieme a questa persona è la stessa cosa, aiuta a riconoscere sempre più questa come estranea a noi, “altra” da noi.

Dopo un certo periodo di tempo, in cui il supporto razionale si mescola con un robusto disinteressamento per questa persona, avrete raggiunto uno stato di atarassia soddisfacente, in cui il sentimento di innamoramento provato precedentemente avrà lasciato spazio ad un’analisi della situazione più rigorosa ed intensa sul piano emotivo e razionale. Ciò non elimina l’innamoramento, come detto, ma lo riduce consapevolmente, ed è proprio questo che, alla fine, consente di uscire salvi da una situazione che probabilmente stava portando alla costruzione di uno stato incoerente di coscienza.

Finiamo con un’ultima osservazione molto acuta, di Silvia:

Il dibattito è interessante, (ci sarebbero un mucchio di sfumature da analizzare) anche perchè il disinnamoramento come puoi aver notato da ciò che ho scritto può non solo derivare dall’incontro con una persona totalmente incompatibile, ma anche da quello con una persona estremamente compatibile. E anche lì possono essere dolori…

Note
[1] H. Fisher, Perché amiamo, Essenza e chimica dell’innamoramento, Corbaccio, 2005
D. Francescato, Quando l’amore finisce, Il Mulino, 2002
F. Alberoni, Innamoramento e amore, Garzanti
[2] E. M. Reyes, C’era una volta l’amore ma ho dovuto ammazzarlo, Feltrinelli, 2001

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