Comunque, credo che il Marchese del grillo sia un film che andrebbe mostrato a tutti e visionato con religioso silenzio da chi pretenda di chiamarsi “romano”, da 7 generazioni o anche meno, o che anche solo abiti nella città eterna di passaggio. Per me è il capolavoro di un Sordi, e di un Paolo Stoppa, perfetti nei rispettivi ruoli di nobiluomo libertino e di Papa. L’ho visto e rivisto decine di volte ed ancora mi piace anche rivederlo oggi con gli amici che ancora non lo conoscono. E’ l’unico film che mostra veramente Roma com’era nel 1800 ma com’è sempre, anche se facciamo di tutto per dimenticarcelo: quella Roma goliardica, fregnacciona, sarcastica, amante delle belle donne, ma anche delle tradizioni, dalla caratura nobile, devota, abituata da sempre ad avere a che fare col potere, coi preti e i papi, che quasi ce l’ha nel dna, ma comunque aperta, internazionale, apparentemente cinica, disincantata ma sempre di cuore.
“Marchese la vuole il papa!” “Eh…e che sarà mai!”