Ieri sera sono andato a vedere Il Grande Capo, di Lars Von Trier. Un capolavoro. Per chi adora i registi danesi.
Il film si ambienta in una società di informatica, e questo ha inizialmente stuzzicato la mia curiosità perché conosco l’ambiente, e per il resto il genio di Lars – che adoro – è alla massima potenza. Comunque l’idea di società di informatica danese che mi è rimasta, è che in fondo può essere ancora più alienante e squallida di una società di informatica nostrana. Ma l’informatica con il suo naturale estraniamento e il suo linguaggio incomprensibile può essere un esempio molto buono che aiuta Lars a far capire quanto marcio c’è, non solo da quelle parti.
Il loro clima non li aiuta, di certo, no.
Utile, molto utile anche per capire come ragionano gli attori…
A proposito, il titolo è la frase che scatena l’attimo di follia del personaggio nevrotico-ossessivo del film. Volete sapere chi è? Beh, il sistemista…