Figuriamoci.
Scrivere cose personali su questo blog ormai è fuori discussione.
E fa caldo.
Toquinho. Ve lo ricordate Toquinho? Forse chi è anziano come me se lo ricorda. Lo ascoltavo sempre, quando ero al mare, da mia zia, perché c’era mio cugino più grande che aveva tutte le sue cassette. E io mi mettevo lì, sulla stanza sul mare, con le finestre aperte, e pensavo, pensavo, ascoltando Toquinho. Mi piaceva tanto, scorrere il tempo nel dolce far nulla dell’estate, quando la scuola era finita, e ascoltare quelle note così dolci, soavi, e tristi.
Ora non ho più le sue cassette, chissà che fine avranno fatto..
Ma d’altro canto io non potrei mai ascoltare adesso Toquinho…
4 thoughts on “Toquinho”
Ossì che lo ricordo…
Ossi di seppia:)
Già..ricordo.
“Così in Ossi di seppia il poeta si immerge nell’aspro e brullo paesaggio ligure, sentito «come universalissimo» specchio dell’accartocciata e strozzata condizione umana, e con perplessa e «triste meraviglia», ignorando l’eroica e disperata rivolta del romantico Leopardi, critica, corrode, ma soprattutto interroga «il male di vivere» facendo parlare gli oggetti, non più le parole.”
se ascolto mo’ toquiño mi sparo! 😀