Luciano Giustini ragionamenti a lettere..

:-(

Beh. Odio doverlo dire, perché per una volta volevo essere bravo, quello ottimista, cercare di superare tutti i vari problemi che da due anni a questa parte sembrano arrivare da ogni dove. Ma nonostante tutti gli sforzi…niente. Oggi altra conferma.
Ebbene, questo è proprio il periodo peggiore della mia vita. Lo scrivo così, giusto per segnarlo, niente di speciale.
Ci sono stati però momenti molto felici in questi due anni, oltre a tanti dolori. Momenti così intensi da farmi sentire felice nonostante il pensiero di non poterli vivere successivamente mi uccida di nuovo (e questo è il pessimismo del realista: pensare che non li ritroverò, oppure evitarli, per non stare male di nuovo, in un loop senza fine).
Però quando la sorte, o chi per lei, si accanisce e coinvolge tante tante cose che potrebbero essere belle ma invece va tutto male, in tutti i settori… Beh uno ha anche un po’ il diritto di essere depresso. Magari un po’ incazzato, ma prim’ancora depresso. Perché, l’incazzatura passa, in fondo siamo nati per soffrire e ci riusciamo benissimo. Ma la rinuncia a qualcosa per cui avevi combattutto duramente, quella ti fa stare male. Non un giorno solo, purtroppo. Dura mesi, fa danni dentro, e poi è dura da affrontare dopo. E poi dopo quella arriva l’altra batosta, quella che ti sacrifichi e tieni duro e poi alla fine va male. E non è finita, in tutto questo ci si mette anche la testa (e non solo quella), che ti fa stare peggio…
E’ quella relazione tra la tua sofferenza e gli sforzi che fai per cercare di uscire fuori dalla trappola. E più ti sforzi e più sembra che qualcuno ti sfidi ad andare ancora più giù, come nelle sabbie mobili.
Ma da queste sabbie nessuna mano tesa a tirarti su.
Quindi rivalutate i momenti di felicità. Sono inebrianti, viveteli. Poi passano, e spesso velocemente. Spesso non ci si accorge di passare momenti bellissimi che non torneranno. Conosco molta gente che non sa di essere felice.
In un bel film (“Viaggio in Inghilterra”) una poetessa, protagonista, diceva al professore che non sapeva gestire le emozioni positive: “Vivi questa gioia. Perché il dolore di domani fa parte della felicità di oggi”. Beh, appunto in un post che dovrebbe parlare di cose tristi e di problemi, preferisco dire che le cose belle a volte ci sono, basta saperle guardare.
Buona vacanze per chi le fa. Io mi lecco un po’ le ferite, sperando che basti. Anche se so che non basterà.

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