Luca (che festeggia 3000 post), Luca (De Biase, che ha aperto il meme), Davide, Pasta mista, Stefano mi chiamano in causa nel tentativo appunto di dare una definizione generica per il blog a chi non lo conosce.
Diario pubblico mi sembra ancora la definizione migliore, la più immediata e veloce, per far capire subito all’interlocutore di che si tratta. Dopodiché si possono elencare le varianti che si sono fin qui succedute, tra cui non farei mancare il nanopublishing e i blog di informazione. Ma l’essenza, e statisticamente anche lo zoccolo duro dell’ondata di blog è e rimane quella diaristica, più o meno personale. Resta il fatto che quando qualcuno mi chiede cos’è un blog, e io rispondo nel modo appena scritto, mi guardano e mi chiedono “Ma perché dovrei mettere i miei fatti in piazza, no no non mi interessa grazie” (è peraltro una delle obiezioni standard che riportavo nella mia miniguida). Quindi, col senno di poi, direi che bisogna comunque che ci siano almeno tre condizioni: un forte interesse per la scrittura, una discreta curiosità (e tempo) che ti consenta di leggere ed anche contribuire alla conversazione distribuita, e una certa qual dose di vanità. Eh si.
PS. Sarò al RomeCamp nel quale cercherò di parlare ancora un pochino di blog, se ci riesco di k-blog. Mi farà piacere conoscere finalmente de visu gli amici di penna con cui finora ho scambiato impressioni sui blog 😉
3 thoughts on “Blogge-che?”
Ci sarò anch’io… penso proprio sarà una buona occasione per vedersi in maniera meno “virtuale”!
Ahime-gli impegni me l’impediscono, avrebbe fatto molto piacere anche a me 🙂 Sarà per la prossima!
Oh deh, io non lo so ancora, ogni giorno mi capita una, non do nulla per sicuro… Approvo e condivido le tre pietre miliari: piacere di scrivere, curiosità e vanità (mah, qui mi devo autoanalizzare, all’inizio il mio blog era piuttosto un’esercizio introspettivo) ma la parola clou comunque è il tempo, che ci permette o no di esprimerci con questo mezzo.. Saluti…