Mentre il mercato auto italiano anche a Novembre fa segnare l'ennesimo mese di perdita (-4,5%), tanto che l'Unrae (l'Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri) prevede quest'andamento anche per il 2014, c'è un settore in totale controtendenza che non conosce crisi: è il segmento dei SUV.
Sono diversi anni che i modelli a "ruote alte" godono di ottima salute, e questo andamento continua anche nella fase di crisi come quella attuale, nella quale le vendite delle autovetture in generale subiscono pesanti cali. Il settore dei SUV, invece, continua a macinare trend di crescita a due cifre.
Nella morfologia di questo settore, però, è in cambiamento anche la tipologia delle vetture: se fino a pochi anni fa SUV era sinonimo di auto ingombrante, spesso con consumi più alti e magari dall'aspetto goffo, oggi è diventata molto più urbana ed eco-compatibile, e l'offerta si è molto arricchita e diversificata: sono apparse sul mercato SUV di taglia media e perfino piccola, e dal 4x4 si è passati ad poter scegliere anche 4x2, ovvero con la trazione su due ruote, mentre per i motori c'è stato anche su questo settore un importante downsizing. Per merito di questa evoluzione, così, le vendite ne hanno rapidamente beneficiato e il mercato, complice anche la crisi che imperversa dal 2012, ha spostato la propria attenzione su quest'ultime tipologie di SUV, abbandonando o quasi quelli tradizionali di taglia grossa e con motori oversize.
La volta scorsa abbiamo parlato delle problematiche del comparto auto, che perde quasi un milione di pezzi immatricolati (dato riferito all'Italia). In questa prospettiva, dunque, il segmento dei SUV è quello con le maggiori prospettive di «tenuta» in un momento come l'attuale, che premia i modelli che mantengono meglio il valore nel tempo. Più ponderazione e meno acquisti emozionali: si punta al sodo e con una maggiore attenzione al rapporto qualità/prezzo. La scelta è diventata più matura e anche se un'auto alta dà più sicurezza e infonde un senso di padronanza della strada, la si sceglie con maggiore consapevolezza ed un occhio al portafoglio. Ovvero SUV si, ma "politically correct".
Nella precedente puntata abbiamo visto la Opel Mokka, venduta anche con marchio Chevrolet come Traxx ─ con alcune differenze nella linea e negli allestimenti (anche se non sui prezzi, curiosamente visto che la Chevrolet dovrebbe seguire una strategia diversa almeno in casa GM).
Questa volta parliamo della Dacia Duster (il marchio fa capo al gruppo Renault), una SUV mid-size divenuta ancora più interessante col model year 2014. Forte di un numero di vendite vicine ai 450.000 esemplari in tre anni di vita ed un successo che non sembra conoscere ostacoli, la Duster è stata interessata proprio in queste settimane da un leggero restyling, che ha riguardato sostanzialmente gli interni, e che conferma lo stile e le qualità di questo modello, rendendolo più ricco e confortevole. La Duster è una vettura versatile, che alla sua anima di SUV che integra prerogative della categoria (la statura e l'altezza da terra destinate a favorire la marcia sui fondi off-road, sebbene non estremi) a spaziosità e robustezza, insieme ad una sorta di "snobismo SUV" peculiare di questo modello - il prezzo è infatti molto più conveniente in rapporto alle altre concorrenti sul mercato. E sia nel nuovo sia nell'usato non mancano le offerte: un esempio sul portale di Automobile.
Tecnica
Dal punto di vista tecnico la Duster non presenta particolari novità rispetto al modello conosciuto, e conferma l'impostazione meccanica di derivazione Renault-Nissan per quanto riguarda il comparto sospensione e la trazione integrale. La versione a due ruote motrici adotta uno schema classico con avantreno MacPherson e retrotreno ad assale interconnesso.
Per gli interni, come si diceva con il model year 2014 arrivano notevoli migliorie, sia dal punto di vista stilistico sia della disposizione dei comandi e della qualità dei materiali. Dall'estetica che ricorda le produzioni Renault, la plancia è ora più importante, con una consolle centrale inedita che dà un tono alla vista d'insieme. Il nuovo look porta con sé una redistribuzione dei comandi: gli alzacristalli sono disposti finalmente sulle porte, mentre arriva sulla scena il navigatore, di serie sugli esemplari Laureate e optional su quelli Ambiance. Quest'ultimo non è l'unica chicca di un equipaggiamento sempre meno da low-cost, perché diviene standard, tra le altre cose, il controllo elettronico della stabilità e quattro airbag. Tra gli optional qualificanti arrivano il cruise control e i sensori di parcheggio.
Motori
Fa capolino nel rinnovato modello della Dacia una delle motorizzazioni più interessanti della recente produzione Renault ovvero il 1.2 turbobenzina, con 125 cavalli. Associato alla versione 4x2 promette consumi ragionevoli e prestazioni ottime, con uno 0-100 in 10,5" e una velocità massima di 175km/h. Tra l'altro questa versione è l'unica ad essere abbinata a una sospensione posteriore multibraccio anch'essa di tipo MacPherson.
La parte del leone, probabilmente, continuerà però a farla il sempreverde 1.5 dCi turbodiesel, disponibile nelle versioni a due ruote motrici con una potenza di 90cv e in quelle a quattro ruote motrici con una potenza di 110cv.
Non guasta il fatto che per tutte le versioni ci sono tre anni di garanzia o 100.000 km, ed i prezzi si sono sostanzialmente mantenuti uguali a quelli del modello attuale.
Non solo auto
Per finire Dacia, sponsor principale dell'Udinese calcio, ha avuto un'idea simpatica: permettere a tre piccoli, giovani imprenditori di essere main sponsor della squadra friulana per altrettante gare di serie A giocate fra le mura amiche. Contro la Roma è toccato a "Michael Nino" imbianchino di Villadossola avere l'onore di finire sulla maglia dell'Udinese, beneficiando così di una pubblicità più grande del suo business.
Add New Comment