Per me che mi sono sudato gli esami per laurearmi in ingegneria, leggere questo articolo-inchiesta di Gian Antonio Stella sulle lauree facili telematiche e non, lascia molto amaro in bocca. Secondo l'autore, esistono università in pratica "finte", facoltà con un solo studente o poco più, lauree con nomi improbabili, guardie giurate che vogliono la laurea in giurisprudenza per passare di grado, etc. sfruttando una legge che consentirebbe di ottenere parecchi crediti utili per gli esami mediante le esperienze lavorative maturate. Forse il governo dovrebbe verificare se tutti i presupposti di legittimità sono rispettati.
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Sono un luogotenente dei carabinieri laureato in giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Bari a conclusione di un regolare (e duro) percorso di studio. Provo indignazione nell'assistere alle continue regalìe di lauree cui beneficiano tantissimi miei colleghi (e non solo). Io stesso avrei potuto conseguirne una, mi sarebbe bastato semplicemente versare alla "prestigiosa" università di Siena 350 euro e, oggi, avrei potuto vantare ben due lauree. Invece no. Se l'avessi fatto avrei deprezzato il mio titolo di studio conquistato sul campo e con la piena acquisizione delle discipline oggetto di studio. Quello delle "lauree facili" è un attentato alla dimensione identitaria e culturale degli italiani che, pertanto, sono sempre più mediocri. Tanti "dottori", poca sostanza.
Qui la puntata di Report sulle lauree facili (quasi sempre usate per promuovere dipendenti pubblici nullafacenti al ruolo di dirigenti e pagarli di più):
http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%255E1067071,00.html