Domani a Roma si svolgerà, alla Farnesina, la conferenza internazionale sulla guerra in Libano. Saranno rappresentati diciotto tra paesi e istituzioni. Assente Israele; il Libano manderà un ministro in sua rappresentanza. Sicura la partecipazione di Arabia Saudita, Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna, Italia, Unione europea, Banca Mondiale, Egitto, Russia. Sono stati, inoltre, invitati Germania, Spagna, Turchia, Finlandia e Canada. Da Kofi Annan l'appello: “Mi aspetto una cessazione delle ostilità, un cessate il fuoco e la definizione di una forza internazionale”. (da ilFoglio.it). Il Vaticano è stato invitato come osservatore.
A parte il fatto che in questa conferenza mancano i due attori principali della guerra in Libano, e che quindi sebbene auspichi grandi decisioni, non so quanto queste potranno prendersi, dall'Ansa invece segnalo più prosaicamente questa ROMA ASPETTA BLINDATA LA CONFERENZA SUL LIBANO
A ROMA DIPLOMAZIE A CONFRONTO
Mentre al confine israelo-libanese si continua a combattere, la diplomazia internazionale prepara il summit di mercoledi' a Roma, dove i rappresentanti di 16 Paesi e istituzioni cominceranno a interrogarsi su come uscire dalla spirale di guerra in cui e' precipitato il Libano. Tra i nodi da sciogliere, il piu' intricato e' quello di un rapido 'cessate-il-fuoco', invocato a gran voce da quasi tutti i partecipanti con alcuni distinguo fondamentali tra i quali quelli di Washington e Londra.
Attorno al tavolo della Sala conferenza internazionali della Farnesina, co-presieduta da Italia e Stati Uniti, siederanno i ministri degli Esteri dei Paesi del 'gruppo di contatto' sul Libano - (Usa, Italia, Francia, Russia, Gran Bretagna, Egitto, Arabia Saudita) - nonche' l'Onu, l'Ue e la Banca Mondiale e lo stesso Libano. Invitate anche Giordania, Germania, Spagna, Turchia e Canada. Grandi assenti invece, salvo colpi di scena, Israele e le due potenze regionali ''sponsor'' degli Hezbollah: Siria e Iran. Le differenti posizioni dei Paesi partecipanti sono chiare. Attorno ad esse si dovra' lavorare per giungere ad una possibile mediazione (...)
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