Come si fa a non citare di nuovo Cthulhu, certi post vanno divulgati…
Abbiamo ampliato parte del raccordo a tre corsie e tra un po’ lo sara’ tutto quanto, ma non e’ servito a niente. I romani odiano dover viaggiare dietro un altro. I romani diffidano dal dover viaggiare affiancati ad un altro. I romani non fanno le code ne vogliono degradarsi ad usare la Corsia Lenta, i romani hanno bisogno di spazio.
Dopo prolungate analisi, ho scoperto essere la corsia centrale il luogo di stazionamento di varie categorie di esseri abietti:
* – allegre famiglie gitanti, che procedono alla stessa, esatta velocita’ con cui viaggiano in quel momento tanti altri sfigati nella Corsia Lenta. Avendo a bordo piccoli pargoli chiassosi e privi di adeguata educazione a base di cinghia e sgabuzzini oscuri, devono avere spazio ai lati per poter sbandare in tutta tranquillita;
* – coatti genital-menteformati, coi macchinoni strafighi e a volte anche la strafiga accanto (a dire il vero, di rado. Piu frequente e’ la strafiga da sola col macchine del marito straricco), che nella corsia lenta no perche’ mica sono plebei, in quella veloce manco che poi nessuno li puo’ ammirare;
* – vecchietti cecati e rincoglioniti, coi riflessi di un fermacarte in avorio, possibilmente chini col volto proteso sul volante di un rottame fumante e traballante che procede alla velocita’ esatta di 60Km/h. Questi non si spostano nemmeno se gli piomba addosso un aereo in atterraggio di emergenza;
* – idioti che procedono ad una velocita’ di 0.02m/s superiore a quella definita nella Corsia Lenta. Quindi stanno sorpassando, quindi e’ giusto che occupino la corsia centrale per i successivi due giorni;
* – TIR che sorpassano camion, autocisterne che sorpassano vecchietti con la uno (che han commesso l’errore di non piazzarsi per primi in corsia centrale), pullman che sorpassano camion, autoarticolati che sorpassano TIR. Tutte manovre che durano dai 5 minuti a 5 brani di CD, conditi dalla nuvola nera esalata dai mezzi in questione tirati come fossero dei Ciao truccati.
* – Tecnocazzoni allo stadio terminale, che mentre rispondono al cellulare cercano di prendere appunti sul palmare cambiando marcia abbassando il volume della radio e programmando il GPS.
E cosi’, per la nota legge della distribuzione uniforme dell’imbecillita’, i romani sul raccordo viaggiano in formazione a scacchiera. Tutti i veicoli nelle caselle nere, espandendosi su quante corsie ritenute necessarie. Unico modo per procedere rapidamente in questa configurazione semovente e’ adottare la mossa dell’alfiere bianco. E cosi’ ogni tanto capita di incontrare qualcuno che ha perso l’ultimo briciolo di sanita’ mentale e continua a zigzagare da una parte all’altra. Oppure, potrebbe capitare di incontrare me.
(continua…)
Dopo prolungate analisi, ho scoperto essere la corsia centrale il luogo di stazionamento di varie categorie di esseri abietti:
* – allegre famiglie gitanti, che procedono alla stessa, esatta velocita’ con cui viaggiano in quel momento tanti altri sfigati nella Corsia Lenta. Avendo a bordo piccoli pargoli chiassosi e privi di adeguata educazione a base di cinghia e sgabuzzini oscuri, devono avere spazio ai lati per poter sbandare in tutta tranquillita;
* – coatti genital-menteformati, coi macchinoni strafighi e a volte anche la strafiga accanto (a dire il vero, di rado. Piu frequente e’ la strafiga da sola col macchine del marito straricco), che nella corsia lenta no perche’ mica sono plebei, in quella veloce manco che poi nessuno li puo’ ammirare;
* – vecchietti cecati e rincoglioniti, coi riflessi di un fermacarte in avorio, possibilmente chini col volto proteso sul volante di un rottame fumante e traballante che procede alla velocita’ esatta di 60Km/h. Questi non si spostano nemmeno se gli piomba addosso un aereo in atterraggio di emergenza;
* – idioti che procedono ad una velocita’ di 0.02m/s superiore a quella definita nella Corsia Lenta. Quindi stanno sorpassando, quindi e’ giusto che occupino la corsia centrale per i successivi due giorni;
* – TIR che sorpassano camion, autocisterne che sorpassano vecchietti con la uno (che han commesso l’errore di non piazzarsi per primi in corsia centrale), pullman che sorpassano camion, autoarticolati che sorpassano TIR. Tutte manovre che durano dai 5 minuti a 5 brani di CD, conditi dalla nuvola nera esalata dai mezzi in questione tirati come fossero dei Ciao truccati.
* – Tecnocazzoni allo stadio terminale, che mentre rispondono al cellulare cercano di prendere appunti sul palmare cambiando marcia abbassando il volume della radio e programmando il GPS.
E cosi’, per la nota legge della distribuzione uniforme dell’imbecillita’, i romani sul raccordo viaggiano in formazione a scacchiera. Tutti i veicoli nelle caselle nere, espandendosi su quante corsie ritenute necessarie. Unico modo per procedere rapidamente in questa configurazione semovente e’ adottare la mossa dell’alfiere bianco. E cosi’ ogni tanto capita di incontrare qualcuno che ha perso l’ultimo briciolo di sanita’ mentale e continua a zigzagare da una parte all’altra. Oppure, potrebbe capitare di incontrare me.
(continua…)