Dal blog di Karim Gorjux:
Ma perché quando io cerco di parlare la tua lingua antica, difficile, antipatica e parlata da così poca gente che a confronto il Piemontese è una lingua internazionale, non mi aiuti con un sorriso e un po’ di comprensione ad esprimermi? Perché non sorridi mai? Perché non saluti? Perché sporchi come un maiale il paese in cui vivi? Perché ti lamenti se le vostre donne scappano in cerca di uomini latini quando voi non avete mai una parola gentile per loro? Perché ogni scusa è buona per bere fino a rasentare il coma etilico? Perché non hai mai una parola gentile per il prossimo? Perché non chiedi per favore? Perché negli spogliatoi della palestra non parlate mai e rimanete in un imbarazzante silenzio anche per decine di minuti? Perché non pucciate i biscotti nel latte? Perché non posso fare una semplice modifica al menu del ristorante? Perché mangiate sempre patate? Perché in una città di 200.000 abitanti continuate ad aprire solo casinò e centri commerciali? Perché le vostre donne sono così belle e voi siete così brutti? Perché vi tagliate tutti i capelli come dei naziskin? Perché non cantate per strada? Perché mangiate quando cazzo vi pare e non vi sedete tutti a tavola a ore stabilite? Perché non togliete l’amianto dai tetti delle case? Perché andate a lavorare all’estero e quando siete nel vostro paese passate il vostro tempo a sperperare i vostri soldi in bere e feste? Perché siete inaffidabili ed è impossibile fare affidamento in qualsiasi cosa con voi? Perché siete grandi, grossi e grezzi? Perché non fate la raccolta differenziata? Perché non sottotitolate i film in tv come al cinema? Perché non mi affettate il prosciutto pur avendo l’affettatrice? Perché devo pagare la mazzetta al dottore dell’ospedale? Perché le donne si vestono bene in qualsiasi momento della giornata anche quando non è necessario? Perché il tassista spegne il tassametro quando salgo io a bordo? Perché siete ubriachi anche alle 10 del mattino? Perché è così duro integrarsi con voi maschi, ma è così facile integrarsi con le donne?
Caro lituano, ma tutto ciò ha a che fare con il vostro record mondiale assoluto di suicidi? (81 ogni 100.000 abitanti).
Caro lituano, ma tutto ciò ha a che fare con il vostro record mondiale assoluto di suicidi? (81 ogni 100.000 abitanti).
Karim è un ragazzo piemontese (temporaneamente?) residente in Lituania.
9 thoughts on “Lamento dell’italiano in Lituania”
Mamma mia, raramente ho letto un tale concentrato di razzismo. Di quel razzismo col sorriso, quello che mi mette i brividi. Perdonami, Luciano, ma c’è un tale presupposto di “superiorità culturale”, in queste righe, da sperare che un lituano non abbia mai modo di leggerlo.
Babsi, infatti io non ho espresso volutamente commenti o giudizi. Però devo dire che lui abita in Lituania da parecchio tempo, sta con una ragazza del luogo, parla (o cerca) di parlare la lingua locale, insomma conosce piuttosto bene quello di cui parla. Al di là del tono e delle esagerazioni, – questo sarà uno sfogo – ma è comunque frutto anche di esperienza diretta, in cui ravvedo alcune somiglianze, peraltro, con realtà vicine e alcuni “fondi di verità” non tanto errati.
Certamente, per un lituano l’Italia può apparire (e probabilmente appare) altrettanto anacronistica e insopportabile! Ma questo è normale, ci sono delle differenze di mentalità, di costume, di tradizioni che sono molto profonde e radicate e che non si superano in un mese. Ovviamente sta alla persona la saggezza e la maturità di non esasperarle ma anzi di valorizzare le differenze, ma evidentemente, nel caso di Karim, credo che sebbene lui ce la metta tutta, ha comunque raggiunto una soglia di esasperazione tale da scrivere un post così. Mentre prima (lo seguo da un po’) scriveva post molto diversi sulla terra che lo ospita, evidentemente i tentativi dall’esito sempre negativo lo devono aver scoraggiato non poco. Chiaramente l’integrazione è sempre un processo difficile, ma è vero che lì verso gli italiani lo è anche di più, e non senza colpa nostra.
Una parentesi..sul cibo. “Superiorità culturale” o no, gli italiani hanno comunque la migliore tradizione europea, inclusa proprio quella “temporalità” del pranzo e cena che lui cita e che invece lì è un’eccezione, con conseguenze pessime sull’organismo e sull’assimilazione. E’ vero infatti che mangiano ad orari sempre diversi e quasi mai “in pace” ed armonia. 🙂
Mmm. Mi sono letta parecchi post dell’autore, prima di azzardare un commento: sai che commento di rado. Da italiana che ha vissuto in un paese slavo ho il sospetto che l’approccio dell’autore del post sia profondamente sbagliato. Vuoi per la scarsa apertura mentale e/o volontà di approfondire (esempio: in un post dice: non so nulla della loro principale festività nazionale, e io mi domando *che* ci vuole per documentarsi: ci sono parecchi testi tradotti, non è necessario sapere subito il lituano:), vuoi perché trascura un fattore terribilmente importante, direi vitale: sono *poveri*, Luciano, escono da esperienze geopolitiche inimmaginabili, per noi. Sul cibo, ti faccio un esempio: in Serbia si tende ad aprire il pasto principale (verso le 17) con una zuppa, e questo accade *anche* se è previsto un primo piatto. Per noi è insolito. Però non ci vuol molto a comprendere che è un retaggio della cultura contadina, che aveva *bisogno* di quella zuppa per riempire lo stomaco (e scaldarsi) in assenza di altre portate consistenti. Quello che è profondamente sbagliato è andare in Lituania (o in Zimbabwe, naturalmente) a cercare l’Italia. Non la si troverà mai, si vivrà male. Io ho il sospetto che l’autore del post non socializzi molto proprio perché gli autoctoni avvertono la sua mancanza di disponibilità. Spero che, come dici tu, sia solo uno sfogo, ma io l’ho trovato molto fastidioso e spiacevole (per i lituani:)…
Babsi, il discorso si fa interessante, ma vorrei parlarti a questo punto anche della *mia* esperienza diretta in Lettonia 🙂
Ma preferisco in privato, non nei commenti. Ti scrivo in email!
Dai.. non sono razzista. Ero solo scocciato da alcuni avvementi degli ultimi giorni. Il tono era brutto è vero, infatti ho appena pubblicato un’esauriente risposta…
Ciao,
arrivo qui dal blog di Babsi.
Vorrei dire due parole da cialtrone superficiale.
Avverto nelle parole di Karim fastidio, ma non razzismo.
Neanche col sorriso.
Un razzista vero prende un Uzi, scende in strada e ne fa fuori 20 ridendo.
Un razzista col sorriso va lì, sfrutta i propri contatti per fare soldi, non mischiandosi con le persone, non guardandole nemmeno e – appena può – scappa via.
A me pare soltanto una persona che ha tentato di comprendere e magari si ritrova un po’ scazzato perché tante cose non sono come “a casa” e questo fa soffrile lui lì, così come (credo) soffrirebbe un lituano da noi.
Anche a me viene difficile stare bene fuori dal mio paese (anzi, già fuori dalla Sicilia…) però non c’è dubbio che sto infinitamente più a mio agio con i messicani che con gli albanesi. Li comprendo molto più facilmente.
Probabilmente perché condividiamo culture simili, credo.
Queste poche parole per dire che il post di Karim non mi ha affatto disturbato, ma che ho compreso lo stato d’animo che lo ha spinto a scriverlo… Tutto qui.
Alessandro
da italiano che vive in lituania da 4 anni sono pienamente deccordo… e’ una realta’, i lituani vivono in un mondo tutto loro del quale vanno fierissimi e nel quale l’alchol e’ l’unica fonte di felicita’…
Che pessimismo ragazzi, io ho conosciuto gente un pochino meglio…. Quelli gentili con le mogli, che bevono il giusto, che si comportano bene. Poi se uno mangia quando vuole…
ciao.
No, non mi sembra che si possa parlare di razzismo, non siamo ai livelli da considerare altamente xenofobi; si tratta di un lamento di un italiano che non comprende o fa fatica a comprendere lo stile di vita e di socializzazione degli stessi lithuani; c’è da notare che i lituani di sesso maschile non amano socializzare con gli uomini stranieri: mi è capitato di trovare ieri, poichè sono appena rientrato da Vilnius, dei ragazzi apparentemente gentili che volevano trascinarmi a bere alla chiusura di un noto pub in vilnius…ma, mi è capitato anche di incontrare un gruppo formato di due ragazzi lituani e una ragazza con l’intenzione di urtarmi mentre io camminavo tranquillamente….diciamo che, se si è a contatto con uomini lithuani che abbiano avuto esperienza di vita all’estero (nel mio caso ho conosciuto un ragazzo che ha vissuto in spagna) i rapporti socievoli sono molto più alti rispetto hai ragazzi che hanno trascorso sempre la propria vita in lituania…credo che tra lituani esistono rapporti socievoli e che forse, avendo subito storicamente da parte di stranieri (russi e tedeschi nazisiti)una forte occupazione, ora, che sono riusciti a conquistare la propria autonomia, nutrono dei sentimenti di diffidenza e o di rifiuto verso gli stranieri….comunque, è chiaro che l’esempio che forniscono alcuni stranieri che popolano le strade di Vilnius durante i week-end con l’unico scopo di ubriacarsi e di schiamazzare a lungo sotto le strade del centro, non di certo aiuta i lituani ad amare gli stranieri che, pur portando soldi, arrivano nella loro città. Mi hanno altresì fatto notare che esiste il rischio molto elevato di incontrare nazi-skin per la strada, con molta facilità, pieni di intento di colpire gli stranieri…mi hanno parlato anche della rivalità che c’è tra abitanti di kaunas e vilnius…solite cose che trovi in qualsiasi paese che vai….
Le donne, si, possiedono una bellezza incantevole, oggi in aereo mi sembrava di viaggiare con la sosia di uma thruman, uscita dal set di Pulp fiction…identica…