Luciano Giustini ragionamenti a lettere..

La Domenica del Blogger

Ho perso il numero ormai… 🙂
Iniziamo dal Duca, sempre pungente:

Santo in anticipo

Il TG1 delle 13:30 ha dato notizia, con un puntuale servizio giornalistico, della solenne messa celebrata in “una parrocchia romana” (la basilica di sant’Eugenio) della memoria liturgica di san Josèmaria Escrivà de Balaguer da parte del “prelato” dell’Opus Dei, Javier Hechevarrìa.
Celebrazione dell’Apostolo della spiritualià del lavoro, invero in anticipo, poichè il fondatore dell'”Opera” moriva improvvisamente il 26 giugno 1975 proprio tra le braccia di don “Javi”:l’attuale prelato dell’Opus Dei, ed esattamente il 26 giugno è stata fissata la festa liturgica.
Si ricordava infatti, da parte del devoto giornalista, che il giorno successivo la celebrazione sarebbe stata presieduta dal cardinale opusdeista Herranz mentre a Milano la commemorazione sarà tenuta dal cardinale Tettamanzi ed a Bologna dall’arcivescovo Caffarra.
Mi chiedo – seriamente – se telepace o radio vaticana abbiano dato spazio alla “notizia”.
Io non capisco dove stia il rilievo giornalistico dell’evento.
Non ho mai sentito sui telegiornali nazionali dare rilievo alle celebrazioni anniversarie dei patroni d’Italia.
Non ho mai sentito al TG1 dare notizia della messa che ogni 31 luglio celebra “il generale” dei Gesuiti nella chiesa del Gesù, o delle messe celebrate dal Rettor Maggiore dei Salesiani sulla tomba di don Bosco.
Forse la notizia è che “el padre” ha commemorato “el Fundadòr” con un giorno d’anticipo?
Ma già che c’era il lodevole giornalista – numerario o soprannumerario che sia – poteva pure spiegarci che cosa aveva da fare monsignor Echevvarria il 26 da costringerlo ad anticipare la pia cerimonia!

Post scriptum: Sancte JosephMariae, Ora pro me

Proseguiamo con Lapalisse che s’infervora per la blogosfera a suo dire un po’ troppo schierata a sinistra (vecchia storia, direi…)

Ora, la cosa in sé non è un problema, ma è un dato. In altre parole, osservo che il dialogo che si svolge sulla blogosfera italiana che fa – diciamo così – da riferimento segue una precisa linea editoriale. Il termine è improprio, perché questa linea non è ovviamente decisa da nessuna, ma esiste. Ed è proprio il fatto di essere così strutturata che la rende difficile da individuare e catalogare. In realtà servirebbero dei correttivi per osservare quanto ci siano blogger in grado di creare opinione in tutti gli schieramenti, ma curiosamente la forma di questa distribuzione è molto anomala. Osservando infatti i link delle persone che si sono schierate apertamente per il no o per l’astensione, mi è apparso chiaramente quanto siano rimaste “chiuse” in un sorta di casta esattamente come quella delle “blogstar”, che però è molto meno autoreferenziale (come non potrebbe?). Siamo quindi di fronte a un caso di orientamento generale, che, in quanto tale, fa una corrente di opinione. Il che potrebbe essere un bene, per chi, come me, crede nel valore del dialogo e delle idee. Ma è un valore da considerare nella sua reale distribuzione, perché come appare ora evidente, bisogna approcciarsi a questa blogosfera tenendo bene a mente che essa è sostanzialmente e numericamente schierata, e non per dimensione o merito ma semplicemente per coincidenza. Soltanto così un blogger può liberamente formarsi una propria opinione. Esattamente come un lettore distratto che si trovasse in una sala lettura con soltanto copie di Espresso, Manifesto e Repubblica, noi spassionatamente facciamo presente che “si tratta di una sala lettura schierata”. Bene quindi leggere tutto, ma insenrendoci anche le voci apparentemente dissonanti, per poi, come sempre, approfondire le proprie opinioni e formarsele sulla base di convincimenti maturati personalmente e non traendo spunto solo da una grande cassa di risonanza di idee di parte.


E finiamo con una notizia del Corriere della Sera sulla “Terra bis”, un po’ finita in sordina

L’annuncio dalla National Science Foundation di Washington

C’è un’altra Terra fuori dal sistema solare

Ha il raggio doppio di quello del nostro globo ed è in orbita intorno a una stella. Confermate le ipotesi di Aristotele ed Epicuro

WASHINGTON – È stato scoperto un pianeta come la Terra in orbita intorno a una stella vicina, fuori dal sistema solare. Si ritiene che sia composto di roccia, non gas, ma è troppo caldo per ospitare la vita come la conosciamo noi. Lo ha annunciato la National Science Foundation di Washington. Il pianeta, di dimensioni doppie rispetto alla Terra, si annuncia come «il più piccolo pianeta
mai individuato e il primo di una nuova classe di corpi celesti rocciosi», ha detto Paul Butler della Carnegie Institution. «È come il cugino grande della Terra», ha aggiunto Butler. L’esistenza di un pianeta del genere fu ipotizzata oltre duemila anni fa dai filosofi greci Aristotele e Epicuro. «Ora, per la prima volta, abbiamo la prova di un pianeta roccioso, che orbita intorno a una stella normale», ha detto Geoffrey Marcy, professore di astronomia dell’Università della California a Berkeley.

15 ANNI LUCE – I ricercatori non hanno la prova assoluta della composizione rocciosa, ma non hanno dubbi, data la massa del pianeta, sul fatto che non è gassoso come Giove. La massa, secondo i loro calcoli, sarebbe 5,9 e 7,5 volte quella della Terra. La stella intorno a cui orbita il pianeta è la Gliese 876, che si trova a una distanza di 15 anni luce dalla Terra, con un periodo di rivoluzione di appena 1,94 giorni terrestri. È un piccolo astro rosso, con una massa circa un terzo quella del Sole. Sarebbe la stella più piccola intorno alla quale sono stati scoperti pianeti. Oltre al pianeta ora scoperto, ce ne sono altri due – grandi e gassosi – in rotazione. Gregory Laughlin del Lick Observatory dell’Università della California a Santa Cruz, ha affermato che un pianeta di una massa come questa potrebbe avere sufficiente gravità da avere un’atmosfera. «Sarebbe un pianeta con un nucleo di ferro e una «cappa» di silicio. Potrebbe anche avere uno strato di un’acqua densa e vaporosa», ha detto Laughlin. Altri tre pianeti fuori dal sistema solare sarebbero fatti di materiale roccioso, ma orbitano intorno a un pulsar, il corpo lampeggiante di un astro esploso e non a una stella normale.

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