Da mesi, al Verano, due anziane sorelle, che ogni giorno si recavano a far visita ai loro cari, l’avevano notata. Lei è una ragazza trentenne, capelli lunghi e scuri, apparentemente normale, che ogni giorno all’apertura del cimitero entrava a passo svelto recandosi in una cappella nobiliare per poi uscirne, dopo circa un’ora, del tutto cambiata: tacchi a spillo e abiti attillati e succinti. A volte insieme a qualche uomo, ma mai lo stesso. La sera tardi poi, sola, rientrava nella cappella e ne riesciva come ne era entrata. Scattano le indagini della Polizia municipale e viene a galla l’ennesima storia di sfruttamento. La ragazza è una giovane prostituta e la cappella la sua alcova.
Tra i clienti, numerosi dipendenti Ama, azienda che gestisce il cimitero, e Trambus che, secondo l’indagine, avrebbero anche utilizzato i mezzi delle due aziende. Ci sarebbero addirittura delle foto della ragazza con tanto di giacca della divisa comunale seduta alla guida di autobus.
etc. Segue, per chi vuole, su 06blog, un blog dedicato alla capitale, con un post dal titolo significativo “Bocca di rosa al Verano” che riprende la notizia, dice, da Ansa, anche se non sono riuscito a trovarla.
Se fosse vero, sarebbe curioso. E triste, senz’altro. Se non altro per il luogo del tutto improbabile. Io al Verano ci vado ogni tanto a trovare mio padre che riposa (spero) in pace.
Episodi del genere a parte, la realtà è che la prostituzione (dell’Est e non solo) a Roma è uno degli aspetti che la capitale vive da qualche anno a questa parte in modo sempre più pesante e drammatico. E’ un problema non risolto, che a Roma non fa parte della cartolina della città come il Colosseo ma si può trovare con sempre maggiore virulenza e degrado in qualsiasi strada consolare della capitale. E lo è anche a causa dell’immobilismo dell’amministrazione. Si, anche a me la storia del capo della Municipale che parcheggia la sua Brera rossa in sosta vietata in centro ha indignato, ma sarà il caso che il PD-Premier del futuro, oltre ai gesti eclatanti che fanno pubblicità, cominci a considerare non solo di affrontare i problemi della città “ma anche” di risolverli.