Ho aggiunto un altro punto al piccolo tomo in oggetto (dopo tanto tempo che volevo farlo):
11. Vi è un altro punto importante sul quale vale la pena di soffermarsi. L’innamoramento, infatti, non è solamente una passione ed uno slancio verso l’altro, ma è anche un’occhiata che lanciamo verso noi stessi che ci restituisce un risultato senza mediazioni. La persona di cui ci innamoriamo, infatti, non è una persona qualsiasi, ma è quella che il nostro Io intimo desidera rispetto all’Io razionale. A volte coincidono, altre volte no, e la diversità genera una tensione interiore che, anche se viene controllata, può dare molti problemi. La soluzione del rebus è semplicemente accettare che a noi piace il tipo di persona di cui ci siamo innamorati e non quella di cui ci vorremmo innamorare. Sembra semplice ma in realtà le convenzioni sociali, le aspettative di cui talvolta siamo investiti, e le nostre stesse convinzioni, fanno si che possiamo cercare un tipo di partner diverso da quello con cui realmente vorremmo stare.
Per avere un conforto di quanto detto, possiamo riferirci a San Paolo, che nelle note autobiografiche delle Lettere fa delle affermazioni molto simili. Tuttavia, aggiunge anche che trovarci di fronte ad alcune verità di noi stessi non significa che queste siano l’unico aspetto della nostra vita, ma ci mantengono nell’umiltà che non è scoraggiamento nè pessimismo, ma fiducia estrema in Dio, aggiungeva il Santo.