Il povero Giovanni Paolo II c’aveva provato. Forse si era illuso. Di sicuro ci aveva tanto pregato. Fatto sta che Wojtyla, nel 2001, aveva parlato a lungo con questo potente arcivescovo africano allora fresco sposo di Maria Sung, completamente in balia del reverendo Moon e della sua setta, ed aveva usato tutto il suo carisma, pur di convincerlo a far rientrare la “crisi” e farlo ritornare nella Chiesa cattolica.
Ma evidentemente non è bastato. Dopo essere scomparso da Zagarolo, dove si era ritirato, è ritornato a far parlare di sé.
Avere un’attitudine al matrimonio è una cosa, fare l’arcivescovo un’altra. Milingo ormai non ha più freni, e parla di preti innamorati e di preti che si sposano. Argomenti importanti, ma che approfonditi come farebbe un Carlo Maria Martini su basi teologiche, dottrinali, esegetiche, sarebbero interessanti, ma sviliti a rango di allarme sociale come fa l’ex archivescovo di Lusaka è un’altra cosa. Insomma, siccome anche i preti si innamorano (sai che novità, sono uomini come tutti gli altri) allora il celibato è un errore. Beh, è una vecchia storia. Chissà perché, molti credono che i preti siano esseri perfetti che non sbagliano mai. E quando succede, la meraviglia e lo stupore generale prendono il sopravvento. Un errore molto recente. Chissà perché prima non veniva in mente a nessuno, ad ogni piccolo scandalino, di cogliere la palla al balzo per proclamare “Fare il prete è contronatura!” quasi come se il celibato fosse non una scelta ma un errore da depravati.
D’altronde sulla scelta si può discutere, io stesso non sono mai stato uno strenuo sostenitore del celibato (ma ne parlo dopo), sono argomenti di cui non c’è una verità assoluta, e la stessa Chiesa accoglie e presenta diverse realtà: come ad esempio quella di rito bizantino dove i preti possono anche sposarsi. Ma di qualsiasi scelta si tratta, è una scelta, e una volta fatta bisognerebbe comunque avere la coerenza e l’obbedienza di portarla avanti. E questo vale non nella realtà della Chiesa, ma ovunque. Bisognerebbe, ma non sempre è così. Capita.
L’importante è – come sempre – non perseverare, magari anche non ostentare, ma capire e perdonare (e in questo sono d’accordo con chi vuole evitare la condanna sociale per i preti che decidono di sposarsi). Invece, lungi dal pentirsi, alcuni insistono e persistono e ne fanno un caso mediatico e pseudo-teologico, come il nostro. Magari ci intristiamo sperando che eviti guai peggiori, visto che, anche se confuso, non è l’ultimo arrivato e gode di molto seguito nel suo paese. Non bisogna dimenticare che Milingo è un esorcista. Chissà, forse il diavolo ci avrà messo lo zampino.