Luciano Giustini ragionamenti a lettere..

Fatta la legge, presa male

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Nel mondo dei centauri (e dei scooteristi) si parla molto (male) della legge 168/05, quella che prevede la confisca del mezzo in caso di infrazioni più/meno gravi. Anche se nelle intenzioni del legislatore l’applicazione alla lettera forse voleva essere limitata ai centri con maggiore tasso di criminalità, la sanzione sembra comunque sproporzionata rispetto all’infrazione.
Quindi potrei essere d’accordo con chi chiede una pena meno severa..
Ma questo articolo di Motorbox relativo appunto a questa “alzata di scudi”, preso a caso, mi ha colpito negativamente:

“Sono un poliziotto in servizio presso la Squadra Volanti di un paese siciliano, ma anche un appassionato motociclista. Personalmente avrei molto da dire riguardo la legge 168/05, ma, in virtù della mia veste di tutore dell’ordine, non mi va di giudicare una legge emanata dallo Stato, da cui io dipendo, per cui preferisco parlare di altro. Purtroppo la mia paura é che la consapevolezza del rischio di confisca dell’amato mezzo, mista all’ingerenza delle regole che purtroppo la fa da padrone nelle mie parti, metta nelle condizioni taluni giovani a commettere delle imprudenze pur di venir fermati. Sono numerose le volte in cui mi sono trovato testimone di manovre approssimative, pericolose ed irrispettose del Codice della Strada, nonché del quieto vivere sociale, pur di sfuggire ad un posto di blocco.
La mia non vuole essere ne una sentenza – né tanto meno una premonizione, ma purtroppo sono certo che l’entrata in vigore di detta legge comporterà l’aumento di incidenti dovuti a giovani che si danno alla fuga dai posti di blocco.”

Se questa si chiama prevenzione!!!!!

Per almeno due motivi: il primo è che se la testimonanza riportata fosse vera sarebbe gravissima: un tutore dell’ordine che parla così è – per usare un eufemismo – sorprendente. Certo, è comprensibile che chi scrive si preoccupa di un effetto che tale legge potrebbe avere sull’immaginario di certi giovani teppistelli locali, ma da questo a dire che la legge è ingiusta perché chi viene sanzionato “crea pericolo scappando” è un po’ una forzatura sull’idea di applicazione della legge, credo..
Il secondo è che purtroppo alcuni dei casi citati ad esempio dal magazine sono proprio quelli che in genere causano più incidenti nell’ambito cittadino. Infatti:

Viaggiare in due sul ciclomotore anche se entrambi provvisti di casco
-Viaggiare in tre su una moto anche se provvisti di casco
-Viaggiare su ciclomotore o moto senza casco
-Guidare con casco slacciato o non omologato
-Trasportare sulla moto/scooter animali non in gabbia
-Trasportare sulla moto oggetti ingombranti che ostacolano la guida

Nella mia piccola esperienza, in una città come Roma si vedono spessissimo situazioni di questo tipo, di motorini riempiti all’inverosimile come fossero apecar, o con cani (soprattutto) di grossa taglia che si agitano nell’angusto spazio del pozzetto (!), caschi tenuti allegramente slacciati o penzolanti, tutte situazioni di pericolo per sè e per gli altri che giustamente dovrebbero essere sanzionate in modo più severo. Magari senza confisca.
Ma si sa, in Italia purtroppo per ottenere un minimo di attenzione sui temi della sicurezza stradale, che dovrebbero essere recepiti invece da tutti senza difficoltà alcuna, bisogna “mettere paura”. Questo, forse, non in molti lo capiscono, ma è un vecchio vizio all’italiana. Purtroppo duro da modificare…

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