Luciano Giustini ragionamenti a lettere..

Ponza Story


E’ stato un avvio di vacanza tumultuoso: col mare mosso gli aliscafi sono fermi, e siamo dovuti partire da Terracina anziché Anzio. Se soffrite il mal di mare scordatevi i traghetti quando il mare è mosso. Io non lo soffro, e sono stato imbarazzato lo stesso. I traghetti che vanno a Ponza partendo da lì non hanno stabilizzatori e ondeggiano come otarie in calore.
Arrivati all’isola, la sua bellezza è mozzafiato. Si fa presto ad innamorarsene ed a decidere di rimanerci qualche giorno di più. Attenzione a non farvi prendere dalla smania di fare. L’atmosfera ponzese è elegante e sobria, tipicamente italiana. Ma anche alcune caratteristiche lo sono..
Una delle cose curiose di Ponza, infatti, è l’organizzazione degli spostamenti. Andare con la propria macchina a Ponza è da stupidi, non si saprebbe dove metterla, e soprattutto le strade sono troppo strette e ripide per una macchina normale. Ma non è detto che NON avere un mezzo per spostarsi sia intelligente, tutt’altro. I prezzi dei taxi e dei noleggiatori (di motorini e di Citroen Mehari verniciate di rosso, in vetroresina) sono altissimi. Io sono stato ospite di un amico che ha la casa a Ponza, e quindi loro sono esperti: hanno un suzukino che tengono lì per questo. La jeep Suzuki è l’ideale per Ponza: stretta, aperta, robusta, e con 4 ruote motrici. Inutile dire che per raggiungere certe insenature o ci si arriva con una barca, o con una jeep come questa.
La vita sull’isola si svolge tra evitare un motorino (guidano abbastanza male, e ovviamente senza casco) che ti viene addosso e un taxi che ti passa sopra. Per fortuna ci sono le bellezze: bellezze mediterranee, geografiche e non. E poi l’acqua, meravigliosa.
A Ponza l’attività principale è spostarsi tra le varie zone dell’isola, prendere (o avere) una barca per andare a Palmarola, e.. conoscersi. Sembra una cretinata, ma l’atmosfera è molto rilassata, rispetto ad altre località balneari “alla moda” c’è una familiarità molto piacevole: fare conversazione anche con chi non si conosce è naturale.. Quando non si è occupati a fraternizzare con le bellezze, ci si rilassa sulle terrazze ventose (per chi ce l’ha) o ci si crogiola al sole. Il sole è molto forte: mi dicono che è tipico di un’isola così piccola, dove il mare intorno fa riverbero. Quindi io personalmente stavo spesso a mollo, per evitare scottature.
Il luogo, in ogni caso, si presta particolarmente a vacanze..con consorte/fidanzata/o. Il romanticisimo è in ogni dove in luoghi fatati come questi. Ponza mi ricorda vagamente Ravello, altra meravigliosa località del Sud Italia dove sono stato anni fa, ma è molto meno malinconica.
La corriera è perennemente bloccata. Una delle cose più ricorrenti dell’unica strada di Ponza sono queste corriere che si bloccano, perché la strada non ha lo spazio per tutti. I vigili fanno quello che possono per controllare il traffico. Forse c’è una soluzione: basterebbe vietare l’ingresso delle auto esterne nell’isola, perlomeno d’estate. Chissà, forse prima o poi lo faranno.
Dopo il mare e le bellezze, è la cucina del pesce il degno coronamento di una giornata ponzese. Freschissimo, ovviamente non è alla portata di tutti. Non solo come prezzi, ma anche come posti: al solito, ci sono i posti “da turisti” e quelli da conoscitori. La fortuna di andare ospiti con persone del luogo è sapere dove mangiare. Io sono stato quasi sempre da “Igino”, che consiglio. I piatti da chiedere: sutè di cozze e vongole, linguine allo scoglio (da leccarsi i baffi), e soprattutto la “pezzogna” al sale. E’ un pesce di profondità, e non viene sempre pescato: bisogna chiedere se c’è. E’ di una bontà infinita, delicato e carnoso. Se non sapete despinarlo, chiedete al cameriere di “ucciderlo” lui. Lo farà a regola d’arte. I prezzi oscillano dai 30 ai 60 euro a persona. Per il vino, hanno un Vermentino bianco ottimo.


Aggiornamento
E’ disponibile il photoblog del viaggio

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