L’altra sera sono andato a vedere “Lourdes“, un film sulla famosa località religiosa meta di pellegrinaggio, nota per i miracoli avvenuti ad opera della Madonna di Lourdes apparsa a Bernadette.
Il film è asciutto, lucido, e laico – nel senso anche di ateo. Lo sguardo che mi è sembrato di cogliere, da parte del regista e dello sceneggiatore, è uno sguardo disincantato, ma non sleale verso lo spettatore. Di fatto, nella storia non si vuole dimostrare una tesi, nè in un senso nè nell’altro. L’unica nota che forse stona un po’ è la “presa in giro” verso i preti che meccanicamente ripetono delle apparenti banalità, ma bisogna anche chiedersi se queste parole possono essere realmente “personalizzate” per centinaia di migliaia di credenti e meno credenti che ogni anno affollano la struttura. Bisogna infatti considerare che spiritualmente la personalizzazione del messaggio è affidata alla Madonna e quindi a Cristo, mentre il compito dei sacerdoti, forse più adeguato, è nell’accompagnare i malati con un conforto spirituale (e concreto) fatto di attenzioni ed anche di piccole spiegazioni “semplici”, che magari possono sembrare banalità, ma non lo sono. Un esempio può essere la risposta se vogliamo “provocatoria” che spesso un sacerdote indica quando gli viene chiesto perché la guarigione riguarda solo alcune persone e non altre: la guarigione in realtà, ammonisce il prete, non è solo quella esteriore, ma c’è anche una guarigione interiore, dell’anima, che non è meno importante. Indubbiamente quella più visibile e per certi versi pressante, per noi e per il nostro mondo relazionale, è quella che ci limita fisicamente e ci fa soffrire, ma non si deve dimenticare mai l’altra, senza la quale anche la prima risente dei limiti di un percorso fatto solo a metà.
La ragazza della storia assume un contorno quasi etereo, scialbo, appurato che non è credente ribatte su di lei anche una qualche invidia dei presenti, ma che poi nel concreto le scivola addosso, e non le impedisce di vivere la felicità e la gioia della sua condizione di miracolata, su cui peraltro il regista, appunto, non assume posizione “scientifica” ma si limita a lasciare il dubbio. D’altronde è la storia stessa di Lourdes a dare poi le conferme anche materiali, concrete, per chi ha la pazienza e la lealtà di informarsi senza pregiudizi.