Vi sarà capitato anche a voi di essere single. Beh, dopotutto a chi non succede? Ora immaginate di essere single sufficientemente a lungo, da iniziare a pensare a come andrebbe organizzata la vita quotidiana.
In questo scenario noterete senz’altro che la cucina occupa uno spazio suo. Il single maschio in effetti non lo nota. Almeno non inizialmente.
Secondo un sondaggio spontaneo effettuato tra alcuni miei amici single, tempo fa, emerse una preoccupante tendenza ad assumere dosi massicce di pasta al tonno, pomodoro col tonno, pomodoro con pasta, tonno con pasta, etc. più una ricorrente serie di schifezze con un comune
denominatore: cibo pronto.
Questo era il naturale risultato di una sub cultura che a noi maschi inducono da piccoli: “al cibo ci deve pensare la donna”.
Grave errore. Primo, si subappalta la cultura della lavorazione, preparazione, scelta e conseguente selezione del cibo. La conseguenza immediata è che siamo incapaci di selezionare gli ingredienti necessari per poterci preparare una cena decente. Secondo, si rinuncia volontariamente alla cultura del cibo: avete mai fatto caso che i più grandi chef sono uomini? E già. Non che una donna non sia adatta a preparare ottimi manicaretti, tutt’altro! Ma il problema è proprio qui. Notoriamente la proverbiale capacità e maestria femminile nell’approntare velocemente ottimi pranzetti, ci ha completamente tolto il gusto e le capacità di effettuare in cucina quelle azioni che lo spazio della stessa consente e richiede: cucinare, appunto!