Indice
- Premessa (indispensabile)
- Come si apre un blog in 10 semplici…..domande
- Appendice 1: servizi e strumenti per i blog
- Appendice 2: Tabella comparativa dei servizi blog (non aggiornata)
- Appendice 3: Installare WordPress sul proprio dominio,
Installare Movable Type sul proprio dominio
Premessa (indispensabile)
Se oggi fosse vivo, Mark Twain probabilmente avrebbe un blog, anzi ne avrebbe una decina, e si divertirebbe moltissimo. Ma, come si sa, di Mark Twain ne nascono uno ogni cinquant’anni.. Con questo non voglio dire che bisogna essere necessariamente dei grandi scrittori per aprire un blog. Però bisogna avere qualcosa da raccontare, questo sì. Avere qualcosa da raccontare è un viatico per il blog, è la sua linfa ed essenza principale, ma non è tutto. I blog possono anche informare, suggerire, “parlare”. Diciamo così: per aprire un blog probabilmente bisogna avere una “passione per la scrittura”, che non è una cosa banale ma non è neanche così tremenda come sembra.
La mania dei blog l’abbiamo importata, ma sia oltreoceano sia in Europa è nata ed è cresciuta in modo esplosivo. Il fatto è che di blog se ne aprono moltissimi, a volte, se ne aprono un po’ troppi.. Non voglio scoraggiarvi, ma solo prepararvi. Il blog va manutenuto, oserei dire va accudito.. il vostro diario che poi vorrete aggiornare e che vi porterà via, comunque, un po’ di tempo. Ma non sarà tempo sprecato.
Ricordate che le regole base di un blog sono due: 1) in generale un giornalista ne parlerà male o un po’ confusamente; se ha un blog, parlerà male o confusamente degli altri blog, e 2) la vanità, anche se non vorrete ammetterlo, è un ingrediente fondamentale per mantenere in forma il vostro blog. Esatto, ho scritto “anche se non vorrete ammetterlo”.
Altresì, ricordatevi di queste parole (scritte originariamente su Blogroots), che vi faranno sentire parte di un mondo più vasto, e, nella loro semplicità, potranno servirvi ad indicare la strada (magari ad un giornalista):
(trad.: I weblog sono un fenomeno dal basso. Non sono stati creati in una stanza dei bottoni e rivelati a consumatori impazienti. Essi sono stati creati da persone con qualcosa da dire, in un formato che funziona bene sul Web. Con tutta l’attenzione dei media e la discussione intorno ai weblog, è semplice perdere di vista cosa sono: persone che parlano e si connettono online.)
Ed ora i 10 punti…non scordatevi l’Appendice
Come si apre un blog in 10 semplici…..domande
1) Si vabbè ma cos’è un blog? Per aprire un blog, bisogna prima di tutto sapere cosa significa questo strano nomignolo. “Blog” è un neologismo e deriva – per contrazione – da weblog, o log in rete. I log sono dei file di testo che riportano fatti o eventi, sono in genere scritti dai computer in base a criteri cronologici e si potrebbero chiamare una sorta di “diari di bordo”. Un weblog è quindi un log, cioè un diario, scritto su Web da una persona, e pubblicato in ordine cronologico: in altre parole, una specie di diario pubblico.
Il blog è struttura (come il Web, d’altronde): i contenuti ce li dobbiamo mettere noi. Il blog è democratico, e consiste di vari strumenti (vedi punto 8) che ci consentono di costruire la “conversazione distribuita”, ovvero l’insieme dei blog. La lingua, naturalmente, è un punto di aggregazione notevole, e, altrettanto ovviamente, l’inglese è la lingua franca. Ma in Italia siamo ben organizzati e, dopotutto, siamo un popolo di letterati quindi spazio all’italiano!
2) Cosa mi serve? La democraticità dei blog è presente in ogni aspetto, e anche gli strumenti per aprirne uno sono molto essenziali: anzi, non serve praticamente niente, a parte, ovviamente, avere qualcosa da dire. In genere i blog si dividono in due grandi categorie tecniche: ospitati da un server pubblico oppure ospitati su un proprio server. Nel primo caso, più semplice, ci si rivolge ad un fornitore di servizi, il quale ci metterà a disposizione tutti gli strumenti per iniziare a pubblicare i nostri primi post. Ce ne sono oramai in tutti i principali gestori e portali, insieme ad alcuni nomi storici che offrono solo questo servizio, e lo fanno molto bene. Nel secondo caso, dedicato ad un’utenza più professionale, si usano altri strumenti che si installano su un nostro sito, che dovremo già avere.
Ah, ovviamente il blog ha un proprio indirizzo Internet (es. www.mioblog.it) e un titolo (“Mio Blog”). In fondo alla mini guida c’è un’appendice con gli indirizzi dei principali siti che consentono di aprire e gestire un blog.
3) Non capisco tutti questi termini!
Ed ecco un mini glossario, non tecnico:
– blog: abbiamo detto, da weblog, o diario in rete.
– blogger: l’autore di un blog. In Italia anche blognauta, bloggatore, blogghista, e chi più ne ha più ne metta…
– blogosfera: l’insieme dei blog presenti in rete.
– post: il singolo messaggio in un blog, con data e ora, ed eventualmente commenti e segnalazioni.
– commento: i commenti al post
– permalink: link al singolo post in modo che sarà possibile arrivarci anche successivamente, quando sarà “sparito” dalla homepage e archiviato ad un nuovo indirizzo. Quasi tutti i servizi blog offrono questa opzione, ed è molto importante per le citazioni.
– trackback: serve a tenere traccia delle segnalazioni che altri blogger hanno fatto ad uno o più dei propri post. Il software si incarica automaticamente, se previsto dall’autore, di segnalare al software del blog che lo sta citando.
– template: è lo scheletro, o la struttura del nostro blog. Serve come matrice per le pagine, e consente di personalizzarne l’aspetto grafico, stilistico e contenustico.
– feed (RSS):il feed è un formato speciale (testuale) usato allo scopo di rendere leggibili i post di molti blogger (compreso il nostro) da un unico programma, senza passare per il blog stesso.
– Html: non è bello non sapere cosa sia, comunque si tratta del linguaggio con cui sono fatte le pagine Web.
4) Cosa ci scrivo? Il blog può descrivere sensazioni, emozioni, ma può anche essere una fonte di informazioni su un determinato argomento, oppure un modo per condividere opinioni con “vicini” di blog. Insomma, non c’é un argomento principale, l’importante è tenerlo aggiornato. Già perchè una grande percentuale di blog nasce e muore (ovvero, viene lasciato senza nuovi post) nel giro di poche settimane, perché spesso, superato l’interesse iniziale, sopravviene la noia e magari la delusione di vedere il nostro blog poco visitato. Non bisogna demordere, ci sono dei metodi per scrivere un blog non noioso. 🙂
5) Non è imprudente mettersi “in piazza”? Questa è una delle obiezioni che più mi sono state poste. Da una parte c’é chi sostiene che è meglio non scrivere di cose riguardanti la sfera privata, ma dall’altra invece alcuni ritengono che sono proprio i blog personali i più interessanti. C’è da dire che la maggior parte dei blog più seguiti ha optato per una via di mezzo, forse la scelta più sensata. In ogni caso, ci sono alcuni consigli sempre validi: ad esempio di fare attenzione quando si coinvolgono terze persone. Non tutti potrebbero essere “felici” dall’essere citati, magari in aspetti di vita privata, nel vostro blog che leggono solo in quattro o cinque…cento gatti! E non è molto carino neanche rivelare aspetti sentimentali o di amicizia che, in altre occasioni, non si sarebbero detti o si sarebbero …dovuti dire a voce. Per sè stessi, attenzione al fatto che internet archivia tutto: rileggere quanto si è scritto è una buona regola valida anche per i blog, e talvolta non è possibile cancellare la memoria di “elefante” che è la rete.
6) Se nessuno mi legge? Premesso che un blog è un tipo di attività che, tendenzialmente, si fa più per sè stessi che per gli altri (ricordate il punto 1: il blog è come un diario pubblico), bisogna distinguere i blog strutturati appositamente per informare dai blog personali che invece interessano una cerchia di persone ristretta. Naturalmente, l’argomento conta molto, ma non c’è una “classifica” definitiva. I blog più seguiti si occupano infatti di molti argomenti, che vanno dalle esperienze quotidiane, alla politica, dalla vita in famiglia ai resoconti culinari, e così via. L’importante è seguire un filo di pensiero, o raccontare un’emozione, e magari utilizzare qualche “segreto” del buon blogger.
Eccone alcuni:
– Scrivere in una forma letteraria corretta, senza indulgere troppo nel “colloquiale”.
– Scrivere per sè stessi e per gli altri, ma non solo per “essere letti”.
– Avere qualcosa da raccontare.
– Commentare i post degli altri.
– Rispondere agli eventuali commenti degli altri sui nostri.
– Linkare quando si citano post o blog altrui (utilizzando i permalink)
– Essere spontanei e non voler dimostrare per forza una tesi.
– Utilizzare gli strumenti comunicativi adatti (vedi punto 8)
7) Esiste una casta di blogger? Questa obiezione mi è stata posta spesso da chi già naviga e si è insospettito della presunta “casta” di nomi sempre uguali che ha trovato nei link. Non esiste una vera e propria “casta” di intoccabili, quanto esiste un insieme di blogger “della prima ora” che sono molto linkati e… si linkano molto fra loro. Allo stesso modo, i blog più letti sono spesso quelli dei giornalisti che, avendo la capacità di scrive
re meglio, con argomenti spesso interessanti e con una buona dimestichezza col mezzo internet, catalizzano l’attenzione di molti internauti. Così come ci sono alcune forme di blog “cooperativi” che per loro stessa natura mischiano contributi diversi in un unicum più interessante. Ma non c’è nessun ostacolo al diffondersi di nuovi contributi nel “pianeta blog”, anzi. E’ una forma estremamente democratica ed orizzontale di comunicazione, quindi l’importante è scrivere con attenzione alla forma, al rispetto delle idee degli altri, ma senza rinunciare al confronto ed anche, perchè no? alla polemica che può risultare perfino attraente.
8) Ci sono i “motori di ricerca” oppure le “news” dei blogger? Come per la maggior parte delle attività informatiche, anche per i blog ci sono strumenti che sono nati per fare diverse cose in modo automatico o in maniera più efficiente. Partiamo dal farsi conoscere. Spesso non serve inserire il proprio blog nei motori di ricerca. Infatti, i blog, essendo molto aggiornati, vi sono già presenti o si inseriscono da soli dopo poco tempo. Spesso, anzi, fanno fare, a chi li cura, un notevole balzo di popolarita’: basta controllare e il gioco è fatto. Invece, si può segnalare il proprio blog alle liste (ragionate) di blog: le più popolari sono Yahoo! (www.yahoo.it), Dmoz (www.dmoz.org),
ed alcune blog directory come
Blogbar (www.blogbar.net) e Blogitalia (www.blogitalia.it).
Detto ciò, gli strumenti più significativi per i blog riguardano la diffusione dei contenuti e le statistiche delle visite. I post possono essere infatti “diffusi” esattamente come se li pubblicassimo su un giornale. A tal proposito i due più importanti strumenti di diffusione sono i cosiddetti “feed RSS“, e gli aggregatori. I feed sono essenzialmente dei formati usati allo scopo di rendere leggibili i post di molti blogger con un unico programma (mi perdonino i puristi!) dal quale si riesce a comporre così una sorta di “prima pagina” personalizzata di blog (o anche di altri diffusori di contenuti con feed). In genere l’opzione feed RSS deve essere messa a disposizione dal fornitore del servizio.
Gli aggregatori, invece, sono esperimenti di “flusso semantico”, cioe’ di contenuti organizzati in forma ragionata, gestiti dai singoli blogger che “postano” i contenuti in apposite bacheche distribuite. I due aggregatori piu famosi sono United Blogzine of www (www.unitedblogzine.net), una sorta di “carrello” di news, e Blog Aggregator (www.bookcafe.net/blog/aggregator), più sofisticato, entrambi gestiti da blogger. Gli aggregatori possono essere pubblicati sul proprio blog, consentendo quindi un’efficace distribuzione delle informazioni che “circolano” senza barriere. Generalmente, c’è un invito iniziale che i gestori di questi aggregatori fanno, per consentire ai blog più interessanti di postare.
In fondo, nell’appendice ho inserito una lista degli strumenti più importanti che si utilizzano per la gestione dei blog.
9) Quali link devo mettere? La risposta è “dipende”: dal tipo di blog che stiamo aprendo. Non essendoci la “casta” di cui parlavamo prima, non c’è un gruppo di blog da linkare per forza. All’inizio linkeremo amici e conoscenti che sappiamo aver aperto un blog, e probabilmente, non sapendo bene quali blog linkare, si guarderà anche a quelli “vicini” per affinità, interessi, simpatia, o perchè no, tra i “famosi”, come si diceva dall’inizio. Successivamente, presa confidenza col mondo dei blogger, si procederà a raffinare i link, si aggiungeranno immagini, strumenti, e magari si introdurranno nuove sezioni (se siamo possessori di un sito, o quando apriamo più di un blog).
Tendenzialmente i link, e in generale anche la struttura (come ad es. il template) del nostro blog, dipenderanno dai nostri interessi, e col tempo amplieremo il nostro blog come si fa con un sito. Un buon strumento per gestire i propri link è Blogrolling. In ogni caso la maniera migliore per ampliare la nostra sezione di link è di …visitare i link degli altri. Attenzione a non esagerare però!
10) Può contrapporsi alla mia attività professionale? Assolutamente. Il blog serve a comunicare, quindi a meno che per la vostra attività professionale non debba esserci il segreto più assoluto (e comunque anche in quel caso nessuno vi vieterebbe di tenere un blog sulla…cucina), non c’è motivo di temere. Naturalmente, vale sempre la regola del buon senso: se scrivete un blog in orario d’ufficio, evitate almeno di parlar male del vostro capo! Piuttosto, non disperatevi se non trovate il tempo per aggiornare quotidianamente il blog: è normalissimo. Alcuni blogger più seguiti aggiornano il blog di continuo, ma non sentitevi inadeguati: semplicemente sono professionisti di internet che per lavoro o per hobby “vivono” nella rete. Normalmente, la frequenza di aggiornamento è assolutamente variabile, e dipende da quanto avete da dire. Siamo sempre lì…
Appendice 1: servizi e strumenti per i blog
Appendice 2: Tabella comparativa dei servizi blog
Appendice 3: Installare un blog sul proprio dominio
NOTA – I commenti sono stati inseriti il 20 marzo 2009. Si prega di non inserire pubblicità o link diretti ai propri siti anche se in argomento con il post. In tal caso si prega di segnalare eventuali risorse da inserire tramite la pagina contatti. Grazie
2 thoughts on “Come aprire un blog in 10 semplici…..domande”
tutti i consigli e simpatiche cose che si possono trovare ….
Ciao Luciano,
Complimenti per l’ottimo lavoro svolto con il blog!