Kierkegaard entra dal gelataio.
Commesso: “Buongiorno. Desidera?”
Kierkegaard: “Vorrei un gelato. Alla fragola. No, aspetti. Al limone. No, scusi, menta. Oddio, c’è anche la stracciatella… Allora, no facciamo che fragola andava bene. Cono. No, scusi, coppetta. No cono. Al limone. Senta, decida lei. No, scusi, decido io. No, decida lei. (Comincia ad ansimare in preda ad una crisi di panico). Allora, facciamo limone e fragola. No, meglio menta e fragola. Nella coppetta. Decida lei. No, decido io. No, decida lei. Senta, facciamo così: lasciamo decidere a Dio.”
Dio: tace.
Kierkegaard “A posto così.” Ed esce fischiettando, contento, senza gelato.
Daily Archives: 16/05/2011
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